Il 2016 è l'anno dei viaggi nel tempo: nella programmazione autunnale abbiamo avuto il ritorno di DC's Legends of Tomorrow (che si mantiene su rating stabili), Timeless (che si avvia al rinnovo) e Frequency (purtroppo quella messa peggio con gli ascolti).
Eppure I Viaggiatori nel tempo di questa serie ne hanno fatta di strada prima di raggiungere la loro prima destinazione.
Travelers infatti era uno dei progetti di cui avevamo parlato mesi fa che aveva ricevuto la luce verde per il pilot durante la famosa (o famigerata) pilot season.
La serie era poi stata opzionata dal canale canadese Showcase, che con i viaggi nel tempo aveva già avuto a che fare con Continuum, ma solo il 17 ottobre la serie ha visto il suo lancio ufficiale, grazie a una co-produzione non indifferente: è stata Netflix a voler essere parte del progetto, aggiudicandosi ovviamente i diritti per l'on line, mentre in Canada debuttava il primo episodio, intitolato semplicemente Travelers.
Ma di cosa parla la serie?
Non dissimilmente dalla conclusa Continuum, scopriamo un team di persone inviate indietro nel tempo per cambiare gli eventi. Con la fondamentale differenza che il loro futuro è devastato e loro sono gli ultimi sopravvissuti.
I viaggi nel tempo però non sono fattibili direttamente, si può fare solo sostituendo la coscienza di un ospite del passato con la propria.
I protagonisti arrivano nel ventunesimo secolo (insomma, ai giorni nostri), occupando i corpi di cinque persone che normalmente non avrebbero nulla in comune: L'agente dell'FBI Gran McLaren (Eric McCormack); Marcy (Mckenzie Porter) una giovane con problemi mentali seguita dall'assistente sociale David (Patrick Gilmore); Il quarterback Trevor (Jared Abrahamson); Carly (Nesta Cooper), una madre singola con un compagno violento; Philip (Reilly Dolman), uno studente tossicodipendente.
Il gruppo arriva nel nostro tempo avendo come uniche indicazioni i dati trovati nei social network, che si dimostreranno molto poco utili per capire davvero il mondo in cui si ritroveranno, complicando non poco la loro missione di cambiare gli eventi.
Il creatore della serie, Brad Wright, già autore di Stargate SG-1 e i suoi spin off ha dichiarato che da anni desiderava realizzare una serie di fantascienza senza alieni che parlassero inglese nè maschere di esseri extraterrestri.
No, nella serie diventiamo noi stessi gli alieni, perché
Negli ultimi dieci/quindici anni abbiamo mostrato noi stessi in rete tramite i social media, ma quella versione non rappresenta chi siamo veramente.
Purtroppo quei dati antiquati e falsati sono anche l'unico indizio che rimane ai protagonisti, che hanno cominciato il loro viaggio il 17 ottobre mentre il secondo episodio, Protocol 6, è andato in onda il 26 ottobre. Nonostante sia prodotta da Netflix, la serie al momento non è disponibile sul Netflix italiano; è possibile tuttavia aggiungerla alla propria lista, con la promessa di essere avvertiti quando arriverà.
Vi lasciamo con il trailer della serie, buon viaggio indietro nel tempo:
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