Non basta certo la presenza dell'X Man Hugh Jackman alias Wolverine a trasformare Kate & Leopold in un film di fantascienza. Va detto, però, che i toni fantastici presenti in questa pellicola sono inusuali per una commedia romantica tout court con Meg Ryan che - dai tempi di Salto nel buio - non affrontava un genere dallo sfondo concettuale un po' diverso per il suo cinema fatto di romanticismo che, di recente, aveva trovato una strada mistica in City of angels.
La storia di un nobile inglese che nella New York del 1876 segue un misterioso individuo fino ad un'anomalia spazio - temporale che lo condurrà nel nostro presente, è ben costruita, soprattutto perché l'impianto che il regista dà alla pellicola può essere passato alla prova di chi ha macinato centinaia di paradossi spazio temporali di natura trekkiana e - soprattutto - è attento al fatto che tutti i pezzi possano davvero combaciare. Il resto è tutto scontato. O quasi. Abbiamo una Meg Ryan in carriera nel ramo della pubblicità, che si innamora suo malgrado di questo misterioso, ma elegante gentiluomo amante della cultura, della bella vita e figlio di un mondo concepito su altri ritmi (e privilegi, ma il film non lo dice.) Kate & Leopold è quindi una pellicola leggera che costruisce su una buona infarinatura fantascientifica un umorismo romantico che avvicina la pellicola più alla saga di Ritorno al futuro che agli sconci B- movies che tentano la sorpresa "alla Crocodile Dundee" con l'ennesima saga tragicomica del nuovo straniero in città. Va detto, però, che l'eleganza di Jackman e il fascino della Ryan danno sicuramente una marcia e una credibilità in più ad un film allegro e romantico, senza mai diventare mellifluo.
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