Cinquant'anni di esplorazione nello spazio, alla ricerca di nuovi mondi e di nuove forme di vita, fino ad arrivare là… La saga cine-televisiva di Star Trek, creata da Gene Roddenberry, compie mezzo secolo di vita e tutti gli appassionati nel mondo possono festeggiare anche andando al cinema, dove è sbarcato Star Trek Beyond. Si tratta del terzo film dopo il rilancio che ha visto il regista e produttore J.J. Abrams al comando, prima con Star Trek – Il futuro ha inizio (2009) e poi con Star Trek – Into Darkness (2013). Dietro alla macchina da presa, in questo terzo episodio cinematografico, c'è Justin Lin (già regista di diversi capitoli di Fast&Furious). Il cast è sempre quello formato da Chris Pine, Zoe Saldana, Zachary Quinto, Simon Pegg, Karl Urban, John Cho e Anton Yelchin – quest'ultimo tragicamente scomparso recentemente a causa di un incidente. Le nuove entrate sono Idris Elba, nei panni del cattivo Krall, e Sofia Boutella, che interpreta l'aliena Jaylah che si allea con Kirk e compagni per combattere Krall.
La colonna sonora è firmata da Michael Giacchino, mentre la pellicola si avvale della canzone Sledgehammer cantata da Rihanna.Il film è stato girato a Vancouver, Seul e Dubai.
A scrivere il film è stato Simon Pegg, assieme a Doug Jung, ed è toccato all'attore che interpreta Scotty spiegare il significato che hanno voluto dare a questa pellicola nell'anno che segna i 50 anni di Star Trek: “La domanda alla base del film – ha spiegato Pegg – è: “Qual è il significato di tutto questo? Perché lo stiamo facendo?”, ovvero: stiamo creando una straordinaria comunità all’interno della Galassia, ma a che scopo? Che cosa significa?”.
Gli fa eco il regista del film Justin Lin: “Mi sembrava fosse importante decostruire l’idea stessa di Star Trek, l’idea della Federazione e il motivo per cui è così importante.”
L'attore che interpreta Scotty aveva preso le distanze, se così si può dire, dal primo trailer del film, pieno d'azione che sembrava voler ripercorrere le orme del film Guardiani della Galassia, tant'è che all'inizio si era sparsa la voce che il film sarebbe stato realizzato su quel tipo di pellicola. In realtà, proprio Simon Pegg aveva tranquillizzato i fan, dichiarando: “Il trailer è pieno d’azione. Penso che le persone del marketing si siano detti, «Oh, tutti guarderanno questo film, è così carico di action e divertimento», quando in verità c’è molto di più. Non l’ho amato il trailer, perché so che c’è tanto di più nella pellicola. Molta più storia, cose inerenti i personaggi, più cose alla Star Trek. Ai fan della saga io dico, rimanete lì, abbiate pazienza”.
“La prima volta che ho visto Star Trek – racconta Lin – avevo otto anni, era la vecchia serie televisiva che guardavo con mio padre e sono sempre stato affascinato dalla vita dei personaggi, sia quando sono insieme sia quando si separavano l'uno dall'altro. Volevo raccontare la loro vita durante la missione di cinque anni, e vedere come reagiscono dopo più di due anni nello spazio insieme.”
Il punto di partenza del film è che Kirk e l'equipaggio dell'Enterprise sono in missione da due anni e in tutti c'è una certa stanchezza della routine dei viaggi spaziali. L'approdo in una base stellare ai confini della galassia è il momento per fare il punto sulla propria vita: Kirk sta pensando di accettare la carica di vice-ammiraglio e lasciare il comando della nave spaziale per un incarico dietro la scrivania; Spock vuole dedicarsi alla sua specie, ormai decimata dopo l'implosione del pianeta Vulcano. Arriva una richiesta di soccorso che fa accantonare tutti i propositi dell'equipaggio. L'Enterprise arriva nei pressi del pianeta da dove è partita la richiesta d'aiuto e qui la nave viene attaccata. L'equipaggio è costretto a scendere sul pianeta dove l'aspetta la minaccia di un alieno di nome Krall che vuole distruggere l'idea stessa di Federazione dei Pianeti Uniti. Nel sventare la minaccia, Kirk e compagni troveranno nell'aliena Jaylah un'alleata affidabile e leale.
Justin Lin spiega che: “Ho voluto mettere questi personaggi in una situazione che non hanno mai affrontato, costringendoli a reagire in un modo nuovo, senza poter contare su strumenti familiari a cui il pubblico e loro stessi si sono abituati a.Sono bloccati su questo pianeta selvaggio, e non hanno un normale contatto l'uno con l'altro. Volevo portare i personaggi fuori dalla loro zona di comfort.”
Sempre il regista di Star Tre Beyon racconta come è nato l'approccio con J.J. Abrams e il titolo del film. “Quando ho incontrato JJ, – ha spiegato Lin – ho pensato che stava per farmi vedere uno script che aveva già, ma lui invece mi ha detto di essere coraggioso e di fare il film su Star Trek che ho sempre voluto vedere. Ed è stato durante una delle mie conversazioni con gli scrittori, con Jung e Simon, che Simon Pegg ha suggerito il titolo Star Trek Beyond e tutti abbiamo pensato che era il titolo perfetto, perché rappresentava esattamente dove volevamo andare con questa storia, anche nei termini di riaffermare tutti gli elementi che hanno reso questa serie così grande per cinquant'anni.”
Lin ha sempre dichiarato il suo amore per la serie classica e ha anche i suoi episodi preferiti. “I due episodi che mi vengono in mente subito è il pilota originale senza William Shatner e l'altro è Incidente all'Enterprise, dove Spock e l'equipaggio conoscono più da vicino i Romulani. Devo dire che in quell'episodio Leonard Nimoy ha interpretato davvero molto bene Spock, con un pizzico di umanità in più”.
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