- Il plot
- Non è Spielberg, ma quasi
- I misteri
- È divertente, a modo suo
- Wynona Rider comanda un cast unico
Forse in pochi la ricordano, ma Netflix aveva già tastato il terreno dell'horror con Hemlock Grove, la quale però era quanto di più estremo e folle si fosse mai visto in una serie, tv o meno che sia.
Da oggi, Netflix ci riprova con un Stranger Things, otto episodi per una storia horror ma con elementi molto diversi, che vi raccontiamo di seguito.
Il plot
In realtà avevamo già sentito parlare di questa serie l'anno scorso, quando ancora si intitolava Montauk, dal nome di un paese nello stato di New York.
L'azione ora si è spostata in un paesino dell'Indiana dove il giovane Will (Noah Schnapp) svanisce in circostanze assurde che potrebbero o meno essere collegate agli strani esperimenti scientifici condotti nelle vicinanze.
Sulle sue tracce si mettono la madre Joyce (Wynona Ryder), lo sceriffo Hopper (David Harbour) e i tre amici di Will, ovvero Mike (Finn Wolfhard), Dustin (Gaten Matarazzo) e Lucas (Caleb McLaughlin).
Non è Spielberg, ma quasi
Non aspettatevi l'imperante horror a base di sangue e scene violente in piena vista, Stranger Things è un omaggio al cinema anni ottanta nello stile di Steven Spielberg: atmosfere spettrali, salti sulla sedia, il senso dell'avventura avvolto in un'atmosfera da brivido e l'arrivo di una strana ragazzina di nome Eleven (undici) interpretata da Millie Brown il cui dubbio passato è alla base del modo tutto suo di aiutare gli amici di Will.
il tutto a opera dei due showrunner Matt Duffer e Ross Duffer, nel cui curriculum compare la parecchio strana Wayward Pines.
I misteri
Non si tratta solo di scoprire cosa è successo a Will, anzi nella scena iniziale abbiamo modo di vedere il modo assurdo in cui scompare, come non si tratta di scoprire un rapitore.
No, è tutto molto più enigmatico e apre le porte a una storia più ampia in cui gli esperimenti e i complotti sono parte integrante del mistero. Perché Will non è/era l'unico minacciato da qualsiasi cosa ci sia là fuori.
E su tutti, il dottor Martin Brenner (Matthew Modine), che parla poco, osserva molto e sembra sapere molte cose.
È divertente, a modo suo
Il titolo è indicativo dello stile stesso della serie: è nei momenti più cupi, mentre la tensione sta rendendo la vita impossibile ai protagonisti e a noi spettatori, che qualcuno dice o fa qualcosa di assurdamente divertente anche se in salsa humor nero. Più spesso è a opera del comportamento sopra le righe di Joyce, ma anche lo sceriffo ha i suoi momenti in cui brilla per il suo essere incapace di affrontare gli eventi.
Ma attenzione, lo humor continua a illuminare il buio di una storia spettrale.
Wynona Rider comanda un cast unico
Alla sua prima prova come protagonista di una serie, la Rider regge da sola il peso della storia con la sua Joyce, una donna un po' strana che vive di stress e nicotina, ed è in questo stato praticamente per tutto il tempo, in una voluta scelta di tono che contrasta quello delle persone intorno a lei.
Ma anche lo sceriffo Hopper è una figura perfetta nel suo ritrovarsi in una storia più grande di lui; Eleven è spaventosamente espressiva pur parlando per lo più con lo sguardo; il trio di amici di will, con un Mike nelle vesti di capo ma distrutto emotivamente, mentre Lucas è uno scettico perfetto e Dustin si accolla il ruolo dell'elemento comico in una storia dove sia loro che noi siamo costantemente sull'orlo della tensione, immersi in un mondo di luci e ombre in cui la verità sembra perdersi da qualche parte nei boschi intorno alla casa di Will.
Stranger Things è arrivata, preparatevi a scoprire i suoi misteri.
Vi lasciamo con i primi otto minuti del primo episodio e i due trailer:
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