È senza dubbio vero che “ogni scarrafone è bello a mamma sua”, ma non è campanilismo affermare che la nostra Via Lattea non è la "solita" galassia: nonostante le proporzioni non enormi, la sua vasta ampiezza e massa esercitano un campo gravitazionale molto influente su numerose altre galassie satelliti (fino a “ieri” erano 48 quelle note) che le orbitano attorno proprio come fanno i pianeti attorno alla loro stella.
Un team di astronomi dell’università di Cambridge, coordinati da Gabriel Torrealba, ha scoperto la quarta più grande di queste galassie satelliti – la quarantanovesima – a circa 116 kiloparsec (380.000 anni luce) di distanza dal Sole: è la galassia nana Crater 2, nella costellazione del Cratere.
Le galassie nane, pur essendo una classe di agglomerati molto comune nell'Universo, sono generalmente difficili da identificare a causa della loro debole luminosità e labilità dei confini. Tra le galassie che rimangono agganciate all’attrazione gravitazionale della Via Lattea la più estesa è quella del Sagittario (a ruota seguono le Nubi di Magellano).
Crater 2 era finora sfuggita all'osservazione degli astronomi perché è una cosiddetta galassia “scura”, cioè molto rarefatta. Per questo motivi gli scienziati l'hanno già soprannominata il "Gigante debole". Secondo Torrealba, l'ampiezza della parte di Crater 2 da cui ci arriva il 50% della sua luminosità potrebbe essere di appena 7.000 anni luce, una piccola misura se rapportata su scala astronomica, ma niente paura per gli amanti delle paillettes: brilla come 160 mila Soli.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID