Questo 2016 è iniziato con una lunga lista di lutti, un po' in tutti i settori della cultura; abbiamo parlato di David Bowie e di Alan Rickman, ma hanno colpito molto, anche se fuori dal nostro settore, anche le morti di Ettore Scola, di Franco Citti, e di Glenn Frey degli Eagles. 

Preannunciata con qualche imbarazzo da Locus e altre testate, che avevano dato la notizia della morte un po' in anticipo, colpisce il mondo della fantascienza la scomparsa di David G. Hartwell, grande curatore americano.

Nato il 10 luglio del 1941, Davide Geddes Hartwell a Salem, Massachusetts, Hartwell ha lavorato come editor per diverse tra le maggiori case editrici del campo: Signet, Berkley Putnam, Pocket, Tor. Ha fondato la collana Timescape e i Pocket Books di Star Trek. È stato nel direttivo della World Fantasy Convention e amministratore, con Gordon Van Gelder, del premio Philip K. Dick.

Innumerevoli gli autori da lui scoperti e lanciati, fra i quali anche stelle di prima grandezza come Nancy Kress. Ha vinto tre volte l'Hugo nella categoria miglior curatore.

Ma il ruolo per il quale è più famoso anche in Italia è quello di antologista: oltre cinquanta le antologie da lui curate, tra le quali spicca la serie Year's Best SF, le selezioni della migliore fantascienza dell'anno, uscite dal 1996 al 2013, molti volumi delle quali sono stati pubblicati anche in Italia, in particolare da Urania.

Dal 1988 era il curatore, insieme ad altri, della rivista The New York Review of Science Fiction.

Lascia la moglie Kathryn Cramer e due figli.

Aggiornamento. Sembrerebbe che la notizia sia prematura. Ci siamo basati su alcuni post su Facebook di autori che lo conoscevano/conoscono di persona, successivi alla notizia della morte poi smentita pubblicata da Facebook. Date le condizioni disperate di Hartwell sembrava l'attesa conclusione. Ma parrebbe che anche quei post fossero stati tratti in inganno.

Aggiornamento 21 gennaio. Sulla pagina Facebook di David Hartwell è stato confermato che questa mattina il supporto vitale è stato spento.