Come ormai d'uso per la conclusione di un franchising cinematografico che si rispetti, proveniente da una trilogia di romanzi di successo, anche Hunger Games divide il proprio ultimo romanzo in due film, concludendo la sua vicenda con Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 2, ovvero il capitolo finale in cui Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence) si rende conto che non deve più combattere solo per la sopravvivenza, ma per il futuro della nazione.
Con l'intero popolo di Panem in guerra totale, Katniss dovrà affrontare il Presidente Snow (interpretato da Donald Sutherland) per la resa dei conti finale. Accanto a lei i suoi amici e la squadra del Distretto 13, rischieranno la vita per liberare i cittadini di Panem ed attentare alla vita di Snow, sempre più intenzionato a distruggere Katniss. Le trappole mortali, i nemici e le scelte morali che aspettano la protagonista la metteranno alla prova più di qualsiasi arena in cui abbia mai combattuto negli Hunger Games tanto da far definire la sua battaglia: “Il settantaseiesimo Hunger Games.”
La storia prende il via col ritorno di Katniss nei bunker del Distretto 13, ancora incapace di gestire emotivamente il lavaggio del cervello subìto da Peeta, mentre osserva la nazione di Panem scivolare in una guerra apocalittica. Anche se Katniss ha cautamente accettato il suo ruolo di Ghiandaia Imitatrice, icona della ribellione e si dirige verso Capitol City – un tempo scintillante, ora trasformata in una città in pieno caos sotto attacco sia dai ribelli che dalle forze di pace – in una missione segreta con l’obiettivo di assassinare il Presidente Snow. Snow è ancora ossessionato dall’idea di poter superare in astuzia Katniss ed annientarla, mentre invece la nostra eroina non è più la pedina di nessuno, e di fatto non è più coinvolta in una competizione. Si tratta invece di una battaglia per i propri ideali e per le persone che ama. Una battaglia per la pace futura.
In questo capitolo finale di Hunger Games, tutti i Distretti si uniscono per la prima volta contro Capitol City per preservare il loro futuro. Katniss sa di dover tenere alto più che mai il suo spirito indomito di Ghiandaia Imitatrice in quest’ultimo sforzo per la salvezza.
Senza spoilerare il finale, e anche se la produzione lascia aperta la strada per eventuali prequel e sequel (perché mai mollare una gallina dalle uova d'oro?) sappiamo che con questo film si chiude un ciclo narrativo, e di questo sono consapevoli protagonisti e regista (che ha girato gli ultimi due episodi come un solo film) come si può capire anche dalle loro dichiarazioni.
In quattro performance cinematografiche sempre più complesse, l’attrice premio Oscar Jennifer Lawrence ha portato Katniss Everdeen attraverso importanti cambiamenti. Si è trasformata da ragazza disarmata che lotta per salvare sé stessa ed in seguito anche la sua famiglia, ad eroina ribelle profondamente riluttante, ed ora finalmente è una leader forte e determinata a distruggere una società spietata per il bene di tutti. La Lawrence, a differenza di altre giovani attrici che hanno poi ampiamente rinnegato il loro ruolo in film appartenenti a serie di successo, sostiene di esser stata onorata di crescere al fianco di un personaggio in continua evoluzione che ha mostrato fermezza e coerenza, ed è stata entusiasta di aver portato Katniss al suo apice nel Canto della Rivolta – Parte 2.
"Questo è il capitolo in cui Katniss inizia davvero a credere nell'impatto che può avere", commenta la Lawrence. "È sempre stata riluttante e si è trovata in situazioni in cui tutto quel che poteva fare era cercare di sopravvivere, ma ora il contesto è un altro. Ero elettrizzata per lei all’idea di prendere finalmente il suo posto da leader. Alla fine del Canto della Rivolta – Parte 1, era piuttosto destabilizzata ed insicura sul voler andare avanti. Nel Canto della Rivolta – Parte 2 inizia a scorgere un progetto più grande. Non guarda al passato ed alle proprie perdite personali, ma si concentra sulla creazione di un futuro migliore".
Tutto ciò porta Katniss all'epilogo finale della sua storia: il cambiamento del mondo. La conclusione della serie ha un sapore dolceamaro per Jennifer Lawrence, ma il fatto di lasciare Katniss alla svolta più promettente della sua vita, la affascina. "Ha iniziato a vedere la bellezza dell'umanità in questo film", osserva Jennifer. "All'inizio ha avuto una visione parziale delle cose, a causa della sua educazione. Allora non aveva molte speranze, e ha patito la solitudine a lungo. Durante il percorso che ha vissuto – i Giochi, il Distretto 13, e Capitol City alla fine di questa storia – si è trovata sempre più in contatto con la gente".
Jennifer prova un’ enorme gratitudine per aver avuto la possibilità di incarnare Katniss. "È stato fantastico far parte di un film che ha avuto così tanto seguito", conclude. "È stato un capitolo incredibile della mia vita, ed il modo in cui i film sono stati accolti dal pubblico è stato sorprendente".
A soli ventitré anni Josh Hutcherson (Peeta Mellark) si è imposto come uno dei giovani attori più affermati di Hollywood. Hutcherson ha già ricevuto numerosi riconoscimenti durante la sua carriera tra cui il CinemaCon Award come Attore Esordiente nel 2012, l’MTV Movie Award per la Migliore Interpretazione Maschile, il Teen Choice Award come Miglior Attore: lo Sci- Fi/Fantasy ed il Logo’s New Now Next Award per la Star Del Futuro.
Hutcherson sta attualmente girando il dramma diretto da James Franco, The Long Home. Tratto dal romanzo di William Gay, il film è ambientato nel 1940 nelle zone rurali del Tennessee dove un giovane lavora per un contrabbandiere ignaro di aver assassinato suo padre 10 anni prima.
Nei panni di Peeta, Hutcherson ha attraversato il cambiamento dall’essere il figlio di un fornaio, all’alleato più stretto di Katniss, ad un mezzo di tortura di Capitol City. Riguardo il percorso di Katniss afferma: “Quella che era la storia di una ragazza che voleva proteggere la sua famiglia e che lottava per la sopravvivenza, ora è diventata la storia di una ragazza che organizza ciò che un tempo sembrava una rivolta impossibile. È lo sprint finale che culmina in un mondo nuovo".
Eppure, anche se il suo sguardo è rivolto al futuro, il passato pesa ancora su Katniss. Malgrado il richiamo costante sui grandi sacrifici vissuti dalla ragazza, Peeta continua ad essere incapace di considerare Katniss per quello che è realmente – e nutre ancora nei suoi confronti dei pensieri inesorabilmente violenti inculcategli da Capitol City. Osserva Jennifer Lawrence: "Quando a qualcuno si inculca con un lavaggio del cervello di pensar male di un’altra persona, farlo ricredere e tentare di riallacciare un legame comporta uno sforzo incredibile. Bisogna ricominciare da zero".
Per Hutcherson, il film ha richiesto molto più impegno di quanto normalmente ha impiegato per avvicinarsi al personaggio. "Peeta è sempre stato considerato un ragazzo con i piedi per terra. Ma ora è fuori di testa, ho dovuto cambiare completamente atteggiamento", dice. "I sentimenti che legano Katniss a Peeta sono evidenti, e quindi combatte ancora per lui e crede in lui, anche in questo stato".
Quando la Presidente Coin invita Peeta ad unirsi alla Squadra 451 la cosa spaventa tutti, ma aiuta Katniss a riavvicinarsi a lui. "In realtà non dovrebbe trovarsi lì con loro" ammette Hutcherson. "È una mina vagante che potrebbe esplodere da un momento all’altro e perdere nuovamente il controllo, cosa che in realtà accade più volte".
Eppure, i veri sentimenti di Peeta per Katniss affiorano comunque, e lo tengono legato a lei in modo indescrivibile. Per Hutcherson ritrovare quei momenti con Jennifer Lawrence dopo i tre film precedenti è stato naturale. "Jennifer ha mostrato la sua forza", dice. "Molte persone avrebbero tirato fuori il lato ribelle di Katniss, ma Jennifer fin dall'inizio ha capito che Katniss non è così. Jen ha mostrato perfettamente la riluttanza ed il radicamento di Katniss, era credibile. È uno dei motivi per cui penso che Peeta le sia così vicino, e perché così tante persone hanno amato Hunger Games".
Riguardo l’evoluzione di Peeta da quando è partito per rappresentare il Distretto 12 negli Hunger Games, Hutcherson conclude: "Peeta ha sempre avuto una visione molto realistica su ciò che gli stava accadendo intorno. È più ossessionato ora, dopo aver sperimentato gli Hunger Games in prima persona ed assistito alla distruzione che la dittatura di Snow può causare. Ma nel profondo, la sua mentalità è sempre stata quella di non diventare mai una pedina del gioco; bisogna cercare di essere sé stessi anche quando si lotta per sopravvivere: cosa di cui è ancora convinto".
Liam Hemsworth ha recentemente completato le riprese di un altro film di fantascienza che lo vede protagonista ovvero Independence Day: Resurgence di Roland Emmerich, al fianco di Jeff Goldblum e Bill Pullman. Ha inoltre interpretato il ruolo principale del thriller western By Way of Helena, con Woody Harrelson, e The Dressmaker, al fianco di Kate Winslet.
Mentre Peeta è perso, Gale Hawthorne ha ritrovato sé stesso all'inizio del Canto della Rivolta – Parte 2 – diventando uno dei guerrieri più intransigenti di Panem. Liam Hemsworth, che ritrae il suo personaggio dall’età adolescenziale come migliore amico e compagno di caccia di Katniss nel Distretto 12 afferma: "Gale fa più parte dell'azione in questo film, e fa realmente la differenza per la lotta di Panem. Ha accumulato talmente tanta rabbia contro il Presidente Snow e Capitol City che è pronto ad andare in guerra ad ogni costo".
Più Gale fortifica la sua filosofia che “il fine giustifica i mezzi” in guerra, tanto più innalza un muro tra lui e Katniss. "Gale ha una visione molto diversa da Katniss su ciò che è permesso in guerra e quanto oltre ci si possa spingere. Katniss non accetta il rischio di uccidere persone innocenti. Gale invece è pronto a mietere vittime se questo significa vincere. Vuole a tutti i costi porre fine a tutto ciò", spiega Hemsworth.
Allo stesso tempo, i sentimenti di Gale per Katniss, tenuti nascosti da quando è stata portata a Capitol City, rimangono insoluti, forse per sempre, date le circostanze. Hemsworth afferma che a prescindere da cosa provi Gale, tutto sembra cospirare per tenerli separati. "In questo capitolo vengono messe in evidenza le prospettive diverse di Gale e Katniss. Gale è giunto alla conclusione che Katniss ama veramente Peeta, e più Peeta ha bisogno di lei, più Gale la vede allontanarsi giorno dopo giorno", sostiene Hemsworth, aggiungendo: "Tuttavia, Gale ama ancora profondamente Katniss, ed è sempre pronto a prendersi cura di lei ed a proteggerla. Non ha mai smesso di farlo".
Inaspettatamente, la confusione e gli impulsi incontrollabili di Peeta hanno guadagnato l'empatia di Gale. "Gale sa che Peeta non è padrone di sé stesso", osserva Hemsworth. "Gale diffida sempre di lui, ma per la prima volta in questo film finalmente Gale e Peeta hanno una conversazione amichevole – confrontano i loro reciproci sentimenti per Katniss".
Per ora comunque è Gale ad entrare in azione, e Hemsworth ha apprezzato molto la possibilità di mostrare la fisicità repressa del suo personaggio. In particolare è stato fiero di condurre la battaglia contro le “lucertole mutanti” nei tunnel delle fogne di Capitol City. "È stato un lavoro fisico molto duro, dovendo stare incurvati attraverso questi tunnel bui, in acque gelide. È una grande scena di lotta e tra varie acrobazie si è trattato di un vero e proprio momento culminante per me".
Anche Hemsworth fa difficoltà a credere che la storia sia volta al termine, ed il pensiero di non tornare più a lavorare con Jennifer Lawrence nel ruolo memorabile di Katniss, lo inquieta.
"Lavorare con Jennifer in questa saga è stato meraviglioso, non lo scorderò mai", dice. "È un'attrice incredibile, ed anche molto divertente. Mi mancherà, insieme a tutto il cast e la troupe".
Per Nina Jacobson, il rapporto di Hemsworth con la Lawrence è stato sempre contrastato, e non ha trovato spazio nel triangolo Katniss, Peeta e Gale.
"Liam ha fatto un grande lavoro nel rappresentare lo spirito rivoluzionario di Gale, e la sua determinazione nella lotta fuoco-contro-fuoco in un modo così credibile", riassume. "Mostra come Gale si sia adattato ai costi della guerra in un modo che né Katniss né Peeta hanno mai fatto. Quando si tratta di Katniss, ci si dispiace davvero per lui. Si può dire che è innamorato di lei, e può esserlo per sempre, ma sa che non c'è alcun modo per riconquistarla".
Francis Lawrence dopo aver diretto Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 2, il quarto ed ultimo capitolo del popolarissimo franchise Hunger Games ha nei suoi progetti un nuovo film basato sul poema epico di Omero l'Odissea per la Lionsgate.
Lawrence ha fatto il suo debutto nella cinematografia nel 2005 con il film Constantine, ispirato al fumetto Hellblazer ed interpretato da Keanu Reeves e Rachel Weisz. Nel 2007 ha fatto seguito il fortunato Io Sono Leggenda (I Am Legend), un film di fantascienza tratto dal romanzo omonimo di Richard Matheson ed interpretato da Will Smith. Nel 2011, Lawrence ha curato la regia di Come l’Acqua Per Gli Elefanti (Water for Elephants), tratto dal romanzo best-seller di Sara Gruen, ed interpretato da Reese Witherspoon, Robert Pattinson e Christoph Waltz.
In merito all'ultimo episodio di Hunger Games Lawrence afferma: "In questo film
Katniss prende in mano la situazione ed affronta Snow personalmente. Il film ci porta in profondità tra le vie di Capitol City, e va a chiudere il cerchio del viaggio di Katniss iniziato proprio lì nel primo film. C'è più azione, più estensione, più emozione e, ancor più di tutto questo film porta la storia alla sua toccante conclusione".
Per il regista, parte della bellezza di Katniss è che non importa quanto il suo mondo – e le sue responsabilità – siano cambiati: i suoi valori fondamentali sono rimasti saldi. "Fondamentalmente, una parte di Katniss è rimasta sempre la stessa", osserva Lawrence. "Ogni film ha rappresentato un viaggio complesso per il suo personaggio, con varie difficoltà, ma lei è la stessa ragazza vera che vuole ancora soltanto proteggere i suoi cari".
Tutto ciò è avvenuto attraverso la personificazione quasi sovrannaturale di Jennifer del personaggio. "Durante tutto il percorso, Jennifer ha avuto un istinto incredibile, ed in ogni film rimaneva sorpresa di quel che faceva. Quest’ ultima avventura è diversa", spiega. "Si tratta di un nuovo viaggio emotivo per Katniss. È decisa a rimediare a ciò che è stato fatto a Peeta, a cosa è stato fatto a lei personalmente, e a che cosa è stato fatto alla popolazione dei Distretti – e Jennifer si è totalmente immedesimata in tutto".
Francis Lawrence afferma che la volontà mostrata da Josh Hutcherson di portare al massimo questa nuova incarnazione di Peeta, era impressionante. "Mi ha veramente lasciato senza fiato in questo film, perché ha mostrato il tormento di Peeta in maniera incredibile. Conosco molto bene Josh, ma guardandolo in queste scene, ho fatto fatica a riconoscerlo", osserva il regista.
"Peeta sta attraversando una sorta di riabilitazione, alla ricerca di sé stesso. È stato trattenuto nel Distretto 13, ma è ancora affetto da violenza psicotica ed il suo recupero sarà chiaramente un cammino lungo e difficile, anche se alterna momenti di lucidità. Con la mente piena di idee impartitegli da Capitol City, deve cercare costantemente di scindere ciò che è reale da ciò che gli è stato suggerito – e deve fare affidamento sui suoi compagni per essere aiutato a trovare la verità".
Il set più complesso di tutto il film è stato proprio quello che mostra una Capitol City mai vista prima nell’intero franchise di Hunger Games – con le sue strade una volta ricche e scintillanti ora nel caos del tempo di guerra. L'intera metropoli si trasforma in un'arena più reale di qualsiasi altra, e diventa il teatro degli attachi epici di Snow a Katniss e la Squadra 451.
Il risultato, come dice Jennifer Lawrence è: "Un set assolutamente pazzesco. La spettacolarità di questo film è davvero incredibile".
Il regista aggiunge: "Quest’ultimo film, mostra l’epico ritorno di Katniss per le vie di Capitol City. Francis ha portato in vita le sequenze di Capitol City in modo incredibilmente emozionante con l’esperienza coinvolgente dell’IMAX. È tutto ciò che si spera di realizzare su un grande schermo – qualcosa di emotivamente e tematicamente potente, ma anche cinematograficamente colossale. In un film ambientato in un mondo post-apocalittico, da attore ci si aspetta di dover usare molta immaginazione. Eppure il team è riuscito a trovare questi luoghi incredibili e costruire dei set fantastici che trasportano lo spettatore e tolgono letteralmente il respiro. E questo è un grande valore aggiunto".
Per portare pienamente Capitol City alla vita in un modo nuovo, Francis Lawrence e lo scenografo Philip Messina sapevano che sarebbero dovuti andare al di là di Atlanta, che ospita gran parte della produzione. Hanno approfittato di location storiche e futuristiche che si trovano solo in Francia e in Germania.
"Volevamo inoltre offrire degli scenari che si prestassero a delle scene d'azione epiche", dice il regista. "Phil ed io abbiamo mantenuto l'idea dell’ architettura Brutalista/Classica che rende Capitol City così imponente, ed effettuare delle riprese in luoghi reali ci ha permesso di farlo in un modo più coinvolgente. Phil ha trovato alcuni posti meravigliosi di Parigi e Berlino, che erano fenomenali per la storia", dice il regista. "Girare le scene di Capitol City in Europa ci ha permesso di avere tutte le dimensioni e le scale che abbiamo immaginato. Il team è stato in grado di dare al tutto un aspetto che è allo stesso tempo dettagliato e gigantesco".
Uno dei set più notevoli in Francia l’hanno creato i palazzi post-moderni di Noisy-Le-Grand chiamati "L'espace Abraxas". Costruiti negli anni '50, '60 e '70 del 900, queste massiccie strutture in pietra squadrate, circondate da pilastri, piazze e archi trionfali, richiamano l'epoca dell'Impero greco ma allo stesso tempo, danno la sensazione di una città futuristica perfettamente pianificata. È qui che Katniss, Gale, Peeta e la Squadra 451 devono fuggire da ‘un’ondata nera e puzzolente’ mortale ed imponente: un altro tentativo del Presidente Snow per fermarli.
Il cast era incantato da Abraxas. "In IMAX è pazzesco, perché si possono vedere queste enormi strutture dall’alto in basso", dice Josh Hutcherson.
Dice Liam Hemsworth: "Ha molto dell’aspetto di Panem – è così che si immagina sia Capitol City, sembrava veramente il posto perfetto girare queste scene in strada".
Per l'esterno del negozio di Tigris, Messina ha optato per un altro progetto di edilizia pubblica francese: le otto costruzioni triangolari di Jean Renaudie e Renée Gailhoustet a Ivry sur-Seine.
In Germania invece, la produzione ha scelto una fabbrica abbandonata a Rudersdorf, che fa da sfondo a Katniss e Gale durante l’attacco ad un hovercraft di Capitol City. Le location di Berlino includono l'aeroporto di Tempelhof, uno dei più antichi aeroporti superstiti del mondo e l'ex centro della potenza aerea nazista nella seconda guerra mondiale, già visto nel Canto della Rivolta – Parte 1. "Francis ed io siamo stati attratti dalla grandezza e dall’imponenza di Tempelhof", spiega Lawrence. "La dimensione della struttura era perfetta per molti importanti set del Canto della Rivolta – Parte 2, tra cui l'accampamento dei ribelli nel Distretto 2, il centro di controllo della Comandante Lyme, e la stazione ferroviaria".
E per sapere, alla fine, se tutto questo lavoro porterà alla realizzazione di altri film ambientati nel medesimo universo narrativo offrendo la possibilità di vedere personaggi nuovi e vecchi, dovremo solo aspettare i due responsi del botteghino e dei produttori.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID