Era il 1975 quando il grande autore J.G. Ballard ci faceva scoprire un mondo apparentemente perfetto e la realtà che trovava la sua strada attraverso le crepe che andavano formandosi sulla facciata.
Il romanzo si intitolava High Rise, da noi Il Condominio o Condominium, ed era da tempo immemore il sogno del produttore inglese Jeremy Thomas, che sullo schermo ha portato film d'autore come Brother di Takeshi Kitano e recentemente A Dangerous Method di David Cronenberg.
Ma ci sarebbero voluti decenni perché il suo desiderio si tramutasse in realtà e, soprattutto, l'interesse di un regista molto particolare: Ben Wheatley, specializzato in film cupi e dalle atmosfere surreali come Kill List e Killer in viaggio, ma anche di due episodi di Doctor Who, Into the Dalek e Deep Breath.
È stato un pensiero ingenuo: è un romanzo culturalmente importante e nessuno ci ha mai fatto un film, perché? Da giovane ho letto molti romanzi fondamentali della contro cultura, come Il pasto nudo, Crash e Paura e delirio a Las Vegas e mi sono reso conto che High Rise rappresentava le fondamenta di tutta la mia visione del mondo.
Rispetto al mondo horror da cui arriva, Wheatley spiega che:
Abbiamo cercato di fare un film più controllato e progettato rispetto a ciò che facciamo di solito, perfino più sexy. Ma alla fine non puoi sfuggire dalle cose che ti piace davvero fare. È quel tipo di narrazione che passa dalle grida al silenzio. Ho sempre amato questo modo di fare cinema, non puoi essere sempre pesante e non puoi essere sempre noioso.
Ed ecco entrare in scena Tom Hiddleston, in vacanza (temporanea) dal mondo Marvel e prossimamente anche protagonista del gotico Crimson Peak per la regia di Guillermo Del Toro, il quale ha raccontato:
Ben ha sempre detto che il nostro High Rise è basato su un romanzo scritto nel passato ma che guardava al futuro, mentre noi parlavamo di un futuro che guarda indietro verso il passato.
Laddove il personaggio di Hiddleston, Laing, è un concentrato di ansia e repressione, un uomo che vuole rimanere aggrapparsi alle sue convinzioni e rimuoversi dalla follia che lo circonda, quello di Luke Evans (Dracula Untold), è l'opposto, come racconta lo stesso attore.
L'indizio è tutto nel nome, Wilder. È un personaggio sempre sull'orlo dell'imprevedibilità. È affascinante, ma pericoloso: dì la cosa sbagliata ed avrai un'eruzione.
Di cosa parla High Rise?
Per chi non conoscesse il romanzo, tutto comincia in un grattacielo degli anni '70, progettato per dare ai mille abitanti dei suoi 40 piani tutto quello che desiderano, al punto di non avere più bisogno nemmeno di uscire nel mondo esterno.
Ma la qualità della vita va deteriorandosi a causa di continue mancanze di corrente e altri problemi ricorrenti, che finiscono prima con il dividere gli abitanti in classi sociali, a seconda del piano a cui abitano, per poi sprofondare nella vera e propria lotta tribale e alla follia degli esseri umani.
Hiddleston interpreta il dottor Robert Laing che si ritrova invischiato in un conflitto degno di Cuore di tenebra con l'architetto del palazzo, Anthony Royal (Jeremy Irons), la sua devota assistente Charlotte (Sienna Miller) e il regista di documentari Richard Wilder (Luke Evans).
In attesa dell'uscita italiana, vi lasciamo con il primo clip dal film:
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