di Franco Forte
GREEN MARS
Ai nastri di partenza una nuova rubrica: grazie a Franco Forte i lettori di Delos possono avere uno scorcio dei libri più interessanti usciti all'estero, e di prossima pubblicazione anche nel nostro paese.
ENDYMION
di Dan Simmons
Dan Simmons riprende in questo romanzo i suggestivi scenari e lo stile che l'avevano contraddistinto con la fortunata saga di Hyperion e che già gli avevano tributato i maggiori riconoscimenti in ambito fantascientifico. Il protagonista di questa storia è Raul Endymion, nato su Hyperion nel 3099 AD. Dopo aver militato nella Guardia, si è ritirato in una zona paludosa su Hyperion dove svolge l'attività di guida per i cacciatori di anatre selvatiche. Un giorno ne accompagna quattro, ma uno di questi uccide per sbaglio il suo cane, scatenando la sua rabbia. A causa dell'aggressione al cacciatore, che poi cercherà di ucciderlo, Endymion si macchia d'omicidio e viene arrestato. Dopo un rapido processo la condanna è inevitabile: morte. L'esecuzione si svolge per mezzo di una specie di sedia elettrica, ma dopo che il contatto viene fatto scattare Endymion si risveglia nella vecchia università di Endymion, la città da cui ha preso il nome la sua famiglia. Qui incontra un vecchio ultracentenario che gli rivela di averlo salvato perché esegua una missione per suo conto. Sua nipote Aenea è scomparsa circa 300 anni prima attraverso una delle Tombe del Tempo, e riapparirà entro le prossime 24 ore. Lui deve andare a prenderla, ma le guardie della Pax la stanno aspettando perché lei è molto importante per il futuro dell'umanità. Se riesce a trovarla, deve fuggire con lei a bordo di una speciale navetta intelligente e condurla in un luogo che lei conosce in attesa che chieda di vedere suo zio, il quale altri non è che un antico poeta che ha scritto i poemi sacri conosciuti in tutta la galassia e che scandiscono il futuro con la forza e la precisione delle rivelazioni divine.
Intanto, in questo universo governato dalla Chiesa e dal Vaticano e dalle forze alleate della Pax, il comandante di una nave da guerra, Padre Capitan de Soya, viene costretto per ordine del Papa a salire su una navicella ultraveloce dagli effetti mortali per i passeggeri. Ma la Chiesa, in questo lontano futuro, può far resuscitare i morti secondo il rito della crocifissione e della resurrezione, e de Soya verrà riportato in vita per presentarsi al cospetto del Papa nella basilica di San Pietro, dove incontra anche l'ammiraglio delle forze della Pax e il sottosegretario di stato del Vaticano. De Soya viene incaricato di ritrovare Aenea, che è la figlia di una donna e di un organismo biocibernetico costruito 300 anni prima, quando ancora le intelligenze artificiali erano diffuse in tutta la galassia e trasmettevano il loro messaggio blasfemo sotto le direttive del TechnoCore, un'organizzazione informatica che costruiva macchine intelligenti e robot. De Soya accetta l'incarico anche se comprende che la sua missione sarà difficile: gli viene rivelato infatti che Aenea sta per arrivare come emissaria del diavolo che la Chiesa credeva di aver distrutto insieme al TechnoCore. Lui deve trovarla prima che il virus del suo arrivo si espanda in tutta la galassia e quindi nel corpo di Cristo.
Dopo fughe interminabili, scontri in ogni angolo della galassia, Endymion riuscirà a salvare Aenea e a trasportarla sul pianeta a lei predestinato: la vecchia Terra.
Il ritmo è incalzante, frenetico, senza soste; la vicenda interessante e ben scritta; i personaggi decisamente credibili e intensi; la ricostruzione dello scenario futuro assolutamente originale, ripresa dalla fortunata serie del ciclo di Hyperion, già multipremiato negli USA. Dan Simmons è una garanzia, e questo un romanzo positivo e convincente.
Il solo neo è nel finale, che non conclude affatto questo romanzo e lascia un po' di amaro in bocca al lettore, in quanto gran parte degli interrogativi sollevati per tutto il libro restano senza risposta. A quanto pare, Dan Simmons si è procurato materiale in abbondanza per un ulteriore seguito.
In ogni caso, il romanzo è godibile e interessante sotto tutti i punti di vista, e non c'è dubbio che potrà riscuotere grande interesse di pubblico quando verrà tradotto anche da noi in Italia.
GREEN MARS
di Kim Stanley Robinson
Dopo Red Mars (Il rosso di Marte, Mondadori), questo è il secondo libro della trilogia sulla colonizzazione del pianeta Marte in un non lontano futuro (dai 50 ai 200 anni da oggi). Il terzo, Blue Mars, sta già raccogliendo ottimi consensi negli Usa, al punto da essere stato giudicato dai lettori e dallo stesso Robinson come il migliore dei tre. Green Mars è diviso in capitoli aventi come protagonista ogni volta un personaggio diverso, che a mano a mano che il romanzo procede convergono in un unico intreccio.
La vicenda ha inizio nel rifugio sotterraneo di Zygote, una città nell'emisfero sud di Marte, dove i giovani discendenti della prima generazione di pionieri del pianeta si sono isolati e nascosti in alcune città sotterranee dopo il fallito tentativo di una guerra di indipendenza nel 2061. Questi giovani sono tutti parenti tra di loro, in quanto nati da un processo di colture genetiche (ectogenesi), hanno una madre comune, Hiroko, ma non sanno chi sono i loro padri. Uno di questi giovani, Nirgal, dimostra di avere delle straordinarie capacità, tra cui quella di autoregolare la temperatura del suo corpo. A causa delle sue capacità diventa ben presto popolare tra la comunità clandestina dei sotterranei, e quando uno degli anziani, Coyote, lo porta a fare un giro in superficie facendogli conoscere per la prima volta le lande del suo pianeta, si rende conto di essere diverso dagli altri, di essere un vero marziano, a partire dalla sua altezza e dalla sua struttura fisica adattata alla minore gravità, per arrivare fino alla sua concezione della vita e al desiderio di mantenere integro il volto del suo pianeta natale. Durante questo viaggio, scopre che Coyote è suo padre. Al suo ritorno a Zygote, Nirgal si rende conto di essere cresciuto e di essere diverso dagli altri. Quando riparte con Coyote per l'esterno, è determinato a non farvi più ritorno.
Sulla Terra, Art Randolph, appena divorziato, viene convocato insieme a pochi altri eletti da William Fort, ultracentenario e potente patron della multinazionale Praxis, per cui Art lavora. Dopo alcuni giorni di un seminario sulla teoria del mondo economico globale, Art viene scelto da Fort per recarsi su Marte, prendere contatto con i "Sotterranei" e iniziare la conquista economico-sociale del pianeta per conto della Praxis. Dopo un viaggio di quasi quattro mesi arriva, devastato dalla nausea, sull'asteroide New Clarke, adattato artificialmente come astroporto e inserito in orbita attorno a Marte in modo che attraverso un lungo cordone ombelicale si possa scendere sul pianeta utilizzando una sorta di avveniristico ascensore. Finalmente Art è su Marte, e sarà Nirgal a metterlo in contatto con i ribelli, convinto che sia il solo modo per salvare la sua gente, ovvero farla uscire dalla clandestinità attraverso il contatto con la potente Praxis.
Ann Clayborne è una delle anziane, una dei Primi Cento colonizzatori di Marte. E' contraria al modo in cui viene terraformato Marte, e quando Coyote le chiede di entrare a far parte dei Reds, un gruppo di terroristi autoctoni, per combattere le multinazionali economiche che stanno rovinando Marte, lei accetta, seppure con qualche perplessità sui metodi da utilizzare nella lotta. Scoprirà ben presto che tra le fila dei Reds ci sono molti degli altri Primi Cento, che come lei sentono di appartenere a quel pianeta selvaggio così com'è, senza assurde ricostruzioni terraformanti. Tra questi c'è Sax, uno dei migliori scienziati dei Primi Cento, che viene catturato e che sarà sottoposto a un trattamento celebrale per farlo parlare e rivelare tutto sulla esistenza dei ribelli. Decidono di andare a liberarlo tentando una sortita alla prigione in cui è rinchiuso, che è collocata in un punto a rischio nella gola di un canyon. Coyote riesce, attraverso manipolazioni chimico-fisiche, a scatenare un uragano di grande potenza nel canyon della prigione, e grazie a esso riescono a penetrare all'interno del carcere, uccidere i torturatori e liberare Sax.
Questi viene portato in un ospedale dei "Sotterranei", e lì curato. Ma riesce a salvarsi solo perché Nirgal riesce a trasmettergli il calore di cui ha bisogno. A questo punto, Art propone a tutti di organizzare un meeting tra i "Sotterranei" e cercare di trovare il modo per tornare alla luce, prendendo contatti con il mondo esterno e intavolando rapporti diplomatici alla ricerca della pace. Propone anche un incontro con William Fort della Praxis, che, dice, potrebbe aiutarli. Nirgal e altri due partono per un giro dei "Sotterranei", e scoprono che tutti sono d'accordo per mettere in atto il meeting.
Il congresso dei "Sotterranei" ha inizio, con numerosi contrasti tra gli appartenenti alle diverse ideologie (i Reds vogliono Marte così com'è, senza interferenze e terraformazione, mentre i Green vogliono un piano di pace) e alle diverse città sotterranee, tutte divise per aggregazione etnica. Ci sono appartenenti a comunità di soli svizzeri, di soli giapponesi, italiani, russi e via dicendo. Le discussioni si succedono in modo serrato tra chi vorrebbe dare inizio a una nuova guerra di liberazione del pianeta e chi invece crede che sia possibile uscire allo scoperto e integrarsi con il resto della civiltà senza per questo rinunciare ai loro diritti di primi colonizzatori di Marte. A un certo punto compare William Fort, chiamato a presenziare da Art, e questi promette a tutti che attraverso la Praxis sarà possibile costruire un ponte di dialogo con l'Autorità, in modo da far diventare Marte un pianeta pacifico e in pieno sviluppo, oltre che giuridicamente indipendente dall'autorità terrestre. I Reds si dichiarano subito contrari, mentre i Green, guidati da Hiroko, favorevoli. Si dovranno verificare le condizioni per questa avventura diplomatica.
Sulla Terra, nel frattempo, ci sono rivolte, scontri e malcontento da parte di quella parte della popolazione che non può beneficiare, a causa degli alti costi, del trattamento di ringiovanimento. Su Marte l'atmosfera politico-sociale si scalda fino a quando un giorno le truppe dell'Autorità riescono con un raid a catturare parecchi ribelli. E' arrivato il momento di reagire, ma Sax, che sta allestendo delle armi efficaci per combattere contro l'Autorità, chiede ancora 12 mesi di tempo per poter essere pronto. Non vuole ripetere gli stessi sbagli del '61, che hanno decretato la loro sconfitta.
Nonostante questo, i ribelli provano con delle azioni di guerriglia senza coordinamento, ma vengono respinti dalla polizia e la situazione si fa sempre più difficile. Iniziano a esserci delle proteste collettive antiviolenza, ma questo provoca solo l'inivio di altre truppe da parte dell'Autorità. Anche sulla Terra le cose peggiorano, e alla fine la rivoluzione ha inizio.
Sulla Terra, il continente Antartico si frantuma all'improvviso, come se un'eruzione vulcanica d'immani proporzioni l'avesse spaccato facendo affondare i ghiacci nel mare. Questro disastro provoca un'onda di marea impressionante, e l'innalzamento di tutti i mari del globo di sei metri, provocando la più grande catastrofe di tutti i tempi. C'è chi afferma che non sia stato un vulcano a spezzare l'Antartide, bensì delle cariche termonucleari posizionate dalla Praxis per ordine di William Fort. In ogni caso, il disastro è avvenuto, e questo scatena il desiderio di ribellione dei "marziani", che non vogliono subire le conseguenze della civilizzazione indiscriminata come è accaduto con la Terra. Sax è pronto a iniziare la guerra inviando dei missili contro tutti i satelliti spia dell'Autorità, e nel frattempo inviando in orbita dei satelliti occultati per poter disporre di un efficiente sistema di comunicazioni criptato a cui solo i ribelli possono accedere. Al comando delle forze dei ribelli c'è Nadia, e lentamente, combattendo città dopo città, la conquista di Marte si fa sempre più decisa e autorevole.
Anche la navetta che sta arrivando dalla terra con i rinforzi dell'Autorità viene fermata, ma su Marte gli scontri continuano, anche se i ribelli stanno prendendo il sopravvento ovunque. Viene così proclamata l'indipendenza, sottoscritta anche dai terrestri, a cui già bastano i guai che hanno sul loro pianeta devastato dall'innalzamento dei mari. I marziani vogliono costituire un governo che si presenti forte e compatto di fronte alla Terra, perché hanno timore che prima o poi, risolti i guai naturali, il desiderio colonialista torni a farsi sentire. Immagino che sarà questo l'argomento del terzo libro della serie, Blue Mars.
Questo Green Mars non è un granché, a voler essere onesti, anche se si inserisce nell'ambito di un progetto grandioso e con ambizioni notevoli. Il suo punto di forza è proprio questo, ovvero essere un tassello nell'epopea della conquista di Marte, ma se lo si vede per quello che è, come romanzo a se stante, direi che è abbastanza noioso e privo di vera forza espressiva. Lo stesso Robinson ammette che si tratta del peggiore dei tre romanzi che compongono il suo affresco marziano, e comunque, visto che il primo titolo è già stato pubblicato da Mondadori e per il fatto che il terzo, Blue Mars, dovrebbe essere il migliore dei tre, penso valga la pena offrire l'intera trilogia al pubblico italiano. Unico problema, in definitiva, il rischio di annoiare i lettori mal preparandoli al volume successivo.
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