Diciamolo subito: il passaggio dai videogiochi al cinema fino ad oggi è stato un fallimento continuo. Da Super Mario Bros in poi, sino al recente Final Fantasy, i film prodotti seguendo questo itinerario - pur se con i distingo del caso - non hanno convinto. Nel caso di Tomb Raider poi le aspettative erano ancora maggiori perché in fin dei conti il video-game a cui si ispira ha dato vita alla prima vera superstar digitale della storia, Lara Croft. Purtroppo anche stavolta la ciambella non è venuta col buco. Certo, il film avrà pure superato i fatidici 100 milioni di dollari al box office americano, autorizzando la Paramount a mettere in cantiere un seguito, ma questo non significa che il risultato si possa definire soddisfacente.
Nella mega-villa di famiglia dove vive, immersa nel verde delle campagne inglesi, la giovane e bella Lara Croft (Angelina Jolie, Ragazze interrotte) passa le sue giornate dedicandosi all'archeologia, passione ereditata dall'amato e prematuramente scomparso padre, Lord Croft (Jon Voight, nella realtà veramente il padre di Angelina Jolie, un bel colpo di casting). Intanto gli adepti di un'arcana setta sono in attesa del consueto allineamento di pianeti che dovrebbe dar loro il dominio sul mondo e la villa dei Croft viene attaccata da un commando paramilitare per rubare un misterioso amuleto collegato all'evento...
Da questo momento in poi il film è tutto un corri, spara, salta, grida, molla, fuggi, guarda, vola, eccetera: un frenetico balletto di scene d'azione assolutamente gratuito e inconcludente. I soli momenti di pausa sono gli stereotipati singulti nostalgici di Lara, che ricorda il padre; per il resto il frastuono della colonna audio cerca inutilmente di riempire la vuotezza di una trama che, semplicemente, non c'è. Dal canto suo il regista Simon West (Con Air) esagera abbondantemente coi filtri colorati e adotta l'ormai consueto, insulso montaggio ultraveloce da videoclip, ma i personaggi rimangono finte marionette e la pur volenterosa prova della Jolie da sola non basta a salvare le sorti cinematografiche della sua Indiana Jones in gonnella. Anzi, per certi versi il film è persino inferiore al videogioco da cui è tratto: li almeno potevi inserire un nuovo gettone e sperare in qualche emozione in più nella partita succesiva, mentre al cinema neanche questa seconda chance è concessa. Non rimane che alzarsi dalla poltrona e andarsene.
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