Forse l’unico vero racconto in cui una specie aliena fa da protagonista assoluta è Vicolo Cieco (1944). La storia è ambientata nei primi secoli di esistenza di quello stesso Impero

Con Neanche gli dei, Asimov dimostrò quanto ormai fosse maturato rispetto ai primi ingenui racconti dell’era Campbell e quanto avanti potesse spingersi la sua inventiva nel descrivere l’esistenza di specie aliene, della cui presenza nella nostra galassia era pressoché convinto. A conclusione, infatti, vale la pena ricordare uno dei più bei saggi di Asimov, ancora oggi citato da coloro che si occupano della ricerca di civiltà intelligenti nell’universo nonostante sia ormai datato: Civiltà extraterrestri (1979). Nella prima pagina di quel libro, Asimov scriveva: «La domanda è: siamo soli? (…) E la risposta, quasi certamente, è: non siamo soli! Ci sono altre menti che cercano e s’interrogano, e forse lo fanno più efficacemente di noi. Molti astronomi ne sono convinti, e anch’io lo sono. Non sappiamo dove sono queste altre menti, ma ci sono. Non sappiamo cosa fanno, ma fanno molto. Non sappiamo come sono, ma sono intelligenti».
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