Tra i pianeti del sistema solare il più rappresentativo è sempre stato Marte, anche – e soprattutto – nei primi anni della fantascienza. Asimov non si discosta dai canoni dell’epoca e immagina un Pianeta Rosso abitabile, nonostante i
In Homo Sol (1940) fa la sua prima apparizione la Federazione Galattica, che comparirà poi in altre due storie. In questo racconto la Federazione entra in contatto con la Terra, ora giudicata matura per entrare nella grande famiglia galattica (un tema che, come si noterà, anticipa il concetto di Prima Direttiva della serie Star Trek). Ma gli umani si rivelano ben diversi da tutte le altre specie: nonostante la loro breve vita, la loro tecnologia bellica è la più notevole di tutte. Inoltre, Asimov preme su un aspetto psicologico che rende l’umanità diversa: il fatto che i terrestri siano capaci di provare il panico su scala globale, diversamente da tutte le altre razze aliene che, pur provando sentimenti molto forti, non possono provare un senso di terrore diffuso a più di cinque persone la volta. Altre peculiarità emergeranno in questo e nei due successivi racconti della serie, Quantità Immaginarie (1940) e Le Matricole (1941). Asimov non si addentra nella descrizione delle numerose specie che compongono la Federazione Galattica, anche se nei racconti hanno tutte vari punti in comune dal punto di vista psico-sociologico e da quello dell’aspetto fisico, dal momento che sono tutte specie umanoidi. L’umanità viene quindi vista in questa ‘trilogia’ come una specie originale, se non sul piano fisico, certamente su quello sociale. L’influenza degli avvenimenti bellici di quegli anni è ancora una volta ben evidente.
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