Il nome di Isaac Asimov è sinonimo di fantascienza e famosi sono i suoi racconti sui robot, grazie ai quali lo scrittore americano letteralmente inventò le note tre leggi della robotica. Pochi sanno, però, che l’autore della saga della Fondazione per il suo primo racconto, dal titolo Robbie, s’ispirò all’antologia Adam Link - Robot di Eando Binder, pseudonimo dietro il quale si celavano i fratelli Earl Andrew e Otto Oscar Binder. La prima storia pubblicata dalla coppia di scrittori s’intitolava Io, Robot (I, Robot), titolo che poi Asimov sfruttò per la sua raccolta di racconti sui robot.

Fu quasi naturale per William Gaines, l’editore della EC Comics, ingaggiare Otto Binder per adattare le sue storie robotiche nella nuova testata Weird Science-Fantasy, nata dalla fusione di Weird Science e Weird Fantasy, che dal 1950 al 1953 avevano proposto ai lettori americani i più bei fumetti di fantascienza e fantastico di quel periodo.

Otto Binder adattò tre suoi racconti: Io, robot, Il processo di Adam Link e Adam Link al lavoro. Nel primo fumetto uno scienziato di nome Link crea un robot con una straordinaria intelligenza, ma anche con sentimenti umani. Alla vigilia della presentazione del robot a tutto il mondo, il dottor Link muore per un banale incidente, ma la morte è scambiata per un omicidio e Adam è il naturale colpevole. Come un novello Frankenstein, Adam Link è inseguito per essere catturato e distrutto da coloro che lo considerano alla stregua di un mostro. Nella seconda storia, poi, Adam viene processato per l’assassinio del dottor Link e nella terza, il robot si rivelerà un benefattore per tutta l’umanità…

Binder si occupò di adattare anche racconti di altri grandi scrittori della fantascienza americana, perché Gaines voleva mantenere nella nuova testata la stessa qualità - sia nei testi sia nei disegni - che aveva caratterizzato le sue pubblicazioni fino ad allora.

Il racconto Universo di Robert Heinlein, ad esempio, fu ufficiosamente d’ispirazione per la storia a fumetti intitolata Adaptability (Adattabilità), scritta proprio da Otto Binder, con la complicità nei disegni di Wallace Wood. Si narra del viaggio di una nave generazionale, partita dalla Terra e diretta a un nuovo pianeta da colonizzare. Col tempo, a bordo, rimane solo un uomo che fa parte dell’originario equipaggio e che, di fatto, ne è il leader. Giunti sul pianeta, i giovani, senza troppe precauzioni, scendono dalla nave per tuffarsi nella meravigliosa natura che il nuovo mondo offre agli astronauti. Ma tutto ha un prezzo e alla fine l’equipaggio sarà costretto ad accettare un’amara conclusione del loro viaggio.

Heinlein scrisse in seguito un altro racconto che, insieme al primo, divenne poi un romanzo dal titolo Orphan of the Sky, e da noi noto anche con i titoli Universo e Orfani del cielo.

Due racconti di Ray Bradbury, invece, furono adattati in via ufficiale: The flying machine (La macchina volante) e A sound of thunder (Rombo di tuono). La prima è una storia paradossale e tipica di come le innovazioni tecnologiche possano generare sconsiderate paure. Nel 400 DC, all’imperatore Yuan è mostrata una macchina volante, ma il sovrano decide una sorte crudele sia per l’invenzione sia per l’inventore.

In Rombo di tuono assistiamo, invece, al classico e sempre efficace paradosso del viaggio nel tempo, laddove i protagonisti ritornano indietro per una battuta di caccia con protagonisti i dinosauri. Ma nonostante tutte le precauzioni, il futuro può essere cambiato con un nonnulla, come scoprirà presto il protagonista della storia.

Weird Science-Fantasy era curata dal fidato Al Feldstein che propose ai lettori anche delle storie legate a un tema molto attuale nell’America degli anni Cinquanta: gli avvistamenti di UFO, ossia di “oggetti volanti non identificati”. Attraverso la collaborazione del maggiore Donald Keyhoe, un ex pilota della marina che era considerato un esperto del fenomeno UFO, Feldstein rielaborò molte delle vicende che allora finivano anche sui giornali e che narravano di avvistamenti e d’incontri ravvicinati con presunti alieni.

Nonostante questa batteria di storie e di scrittori, Weird Science-Fantasy fu pubblicata con cadenza trimestrale al prezzo di 15 centesimi, importo che fu poi abbassato a 10, con cadenza bimestrale a partire dal numero di gennaio-febbraio del 1955. Questi repentini mutamenti di prezzo e di periodicità, dovuti alle contingenze del mercato editoriale dei comics, Gaines e Feldstein non rinunciarono ai loro fidati collaboratori. Dietro ai disegni c’erano quelli che avevano già lavorato con la EC Comics, vale a dire alcuni dei disegnatori più importanti di quel periodo d’oro della storia del fumetto americano: Al Williamson, Joe Orlando, Bernard Krigstein, Angelo Torres, George Evans, Reed Crandall, Wally Wood, Frank Frazetta e Jack Kamen.

Tra gli scrittori, invece, oltre ai Binder e a Gaines e Feldstein, c’erano anche Harlan Ellison, Jack Oleck e Carl Wessler.

La testata durò solo 7 numeri, ma le storie erano davvero straordinarie, così come bellissime erano le copertine, quasi tutte disegnate da Feldstein con poche eccezioni. Su una di queste, realizzata dal grande illustratore americano Frank Frazetta, c’è una vicenda che vale la pena di essere raccontata. Leggenda vuole che Frazetta disegnasse una copertina per una storia con protagonista Buck Rogers. I responsabili della testata a fumetti la ritennero troppo violenta e fu scartata. William Gaines acquisì così i diritti per utilizzare la copertina e, con alcune piccole modifiche, fu pubblicata sul numero 29 di Weird Science-Fantasy. Giudicate voi stessi se il soggetto di quella copertina erano davvero violento, godendovi le cover a colori in appendice al volume.