Era il 1956 quando il celebrato scrittore Alfred Bester pubblicò su Galaxy il suo romanzo a puntate intitolato The Stars My Destination, da noi Destinazione stelle.
Curiosamente, in Inghilterra il romanzo uscì col titolo Tiger! Tiger! e anche da noi compare in alcune edizioni come La Tigre della notte, motivo per cui il libro è conosciuto con due titoli diversi.
Negli anni scorsi ci sono stati più tentativi di portare il romanzo sul grande schermo, da nomi come Richard Gere, Paul W.S. Anderson e il produttore Bernd Eichinger, ma solo pochi giorni fa la Paramount ha deciso di fare un passo avanti e mettere in atto l'acquisizione dei diritti cinematografici per affidare la produzione alla produttrice Mary Parent, che nel suo curriculum vede Pacific Rim, Godzilla e Noah (per citare i più recenti).
Ma di cosa parla Destinazione stelle?
Per Bester l'ispirazione era arrivata da un articolo del National geographic del 1942, in cui si parlava di un marinaio cinese rimasto alla deriva su una zattera nell'oceano per quattro mesi, ignorato da tutte le navi di passaggio perché gli equipaggi temevano si trattasse di un'esca dei sommergibili tedeschi per affondare le navi nemiche.
Da qui si arriva a Gulliver Foyle, un uomo definito "con del potenziale ma senza motivazione" che si ritrova abbandonato nello spazio su una nave spaziale alla deriva. La vita di Gulliver non va oltre la ricerca di cibo e ossigeno a bordo del relitto, almeno fino al giorno in cui una nave spaziale che potrebbe salvarlo lo oltrepassa senza fermarsi.
Da quel momento, Gulliver comincia a pianificare la sua tremenda vendetta e nessun prezzo sarà abbastanza alto.
Parzialmente ispirato anche al Conte di Montecristo, Destinazione stelle conteneva temi che sarebbero poi diventati la norma nella fantascienza moderna: le megacorporation, una visione cupa del futuro nonché l'accrescimento delle capacità del corpo umano tramite protesi cibernetiche.
Ma con due aggiunte: gli esseri umani sono in grado di teletrasportarsi, ma non nello spazio e solo se sono stati fisicamente nel luogo di destinazione. E, per quanto sia rara, esiste anche la telepatia.
Preparatevi, Gulliver sta per tornare e compiere la sua vendetta.
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