Maico Morellini, classe 1977, vive in provincia di Reggio Emilia e lavora nel settore informatico. Con il suo primo romanzo di fantascienza, Il Re Nero, ha vinto il Premio Urania 2010, pubblicato nel novembre del 2011 da Mondadori. Ha ricevuto segnalazioni al Premio Lovecraft e al Premio Algernoon Blackwood, collabora con la rivista di cinema Nocturno, ha pubblicato racconti su diverse antologie tra cui 365 Racconti sulla fine del mondo, 50 sfumature di sci-fi, D-Doomsday, I Sogni di Cartesio oltre che sulla rivista Robot e sulla Writers Magazine Italia.
Alla fine del 2014 sono usciti 10 ebook appartenenti tutti ad un’unica saga di hard science fiction dal titolo I Necronauti, pubblicati dalla Delos Digital. Storie assestanti, ma unite dall’essere ambientate nel nostro sistema solare. Ne abbiamo parlato con l’autore, chiedendogli anche un suo parere sull’ebook e sull’editoria digitale.
Vorrei cominciare con il chiederti cosa ne pensi dell’ebook e dei lettori di ebook (intesi come tecnologia). Sono, secondo te, la nuova frontiera della lettura o solo una forma alternativa al libro cartaceo?
Gli ebook sono senza dubbio una delle più importanti e imprevedibili rivoluzioni letterarie degli ultimi anni. Importanti perché conferiscono alla lettura una componente tecnologica da non sottovalutare: a tempo perso ho fatto un piccolo sondaggio e ho scoperto che soprattutto tra i più giovani l’idea di leggere in digitale ha più attrattive che la lettura del classico (e a volte rassicurante) formato cartaceo. Importanti perché consentono anche l’acquisto di romanzi a prezzi più modesti. Non è un segreto che le nuove uscite in cartaceo, magari con la copertina rigida, abbiano costi piuttosto importanti: l’ebook consente di aggirare questo problema, soprattutto per chi legge molto.Imprevedibili perché una delle cose che ho notato spulciando le recensioni sugli store digitali o seguendo vari confronti sui social è il concetto, inesistente fino a questo momento, del ‘pago al chilo’. Mi è capitato sempre più spesso di leggere: ”Bello, però a questo prezzo mi aspettavo più pagine” e questo perché, anche legittimamente per carità, alcuni autori autopubblicati iniettano sugli store tanti titoli che, a parità di prezzo, offrono molto più pagine. La relazione costo-numero di pagine secondo me non ha senso di esistere, soprattutto se parliamo di cifre comunque modeste. Forzare come sta accadendo una dipendenza diretta tra quanto pago e quante pagine compro è un meccanismo che non mi piace perché prescinde dalla qualità. Imprevedibili anche perché l’autopubblicazione, se fatta per accondiscendenza nei confronti del proprio ego e senza oggettività, non ha alcun filtro. Il lettore si trova inondato di titoli senza aver alcuna garanzia sulla qualità dell’opera, senza alcun filtro. Certo, non sempre il passaggio da una casa editrice è garanzia assoluta di enorme qualità, ma credo che la possibilità di pubblicare qualunque cosa senza alcun controllo crei confusione e finisca con l’annegare le opere migliori in un vasto oceano confusionario.Gli ebook restano comunque una straordinaria innovazione che ha molti aspetti positivi e qualche aspetto negativo. Credo che con l’abitudine e il tempo si troverà un sano e costruttivo equilibrio tra le due anime del formato digitale. Ma non è una pura alternativa alla lettura cartacea: ha le caratteristiche per diventare qualcosa di parallelo, con regole, contenuti e principi autonomi.
Credi che la lettura possa essere incentivata dall’ebook?
Sì, credo di sì. Come accennavo prima può essere un modo più affascinante, soprattutto per i nativi digitali, di avvicinarsi alla lettura. Chi è abituato a utilizzare tablet e smartphone trova di sicuro più vicino alle sue abitudini leggere su uno di questi supporti che, sempre più, diventano vere e proprie appendici del corpo umano. In più l’ingombro ridotto permette di avere sempre con sé una vera e propria libreria potendo sfruttare i tempi morti quotidiani dedicandoli alla lettura. Forse questo è un vantaggio apprezzato di più dai lettori accaniti, ma è comunque un incentivo della lettura.
E la fantascienza, a tuo avviso, può trovare nuova linfa e nuovi lettori con gli ebook?
In Italia, almeno da ciò che ho visto e sperimentato in prima persona, il ‘racconto di fantascienza’ non ha mai trovato una sua vera autonomia sulle pubblicazioni cartacee, sia sotto forma di raccolte che come titolo singolo. La medicina per questa piccola malattia cronica può essere proprio l’ebook. Ci sono tanti racconti di fantascienza pubblicati in digitale molto, molto interessanti. Titoli che mai avrebbero trovato un modo per farsi largo e raggiungere il pubblico di lettori e questa è una possibilità non da poco. Direi che soprattutto per la letterature di genere, compresa la fantascienza, l’ebook è un bel modo di abbattere qualche barriera e di farsi notare anche da un pubblico più generalista. Mi piace pensare che le pubblicazioni digitali possano preparare il terreno a una maggiore diffusione in cartaceo della fantascienza.
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