In questo caso le macchine si dimostrano dotate quantomeno di un discernimento superiore agli esseri umani. E se parliamo di responsabilità e discernimento, ultimo, in questa traccia di opere che non può e non vuole esaustiva, è il robot Ultron, creato nei fumetti Marvel da Roy Thomas (testi) e John Buscema (disegni) nel 1968. Apparso per la prima volta in The Avengers (prima serie) n. 54 (luglio 1968), è il classico figlio che si ribella al suo creatore. La dimostrazione delle paure del paradigma turinghiano, perché la sola costruzione del ricettacolo è fonte di autocoscienza e di consepevolezza di una presunta superiorità rispetto agli esseri umani.Oltre a essere un avversario temibile per i supereroi Marvel, diventerà il costruttore di diversi androidi nell'universo Marvel, tra i quali la Visione e Jocasta, che Ultron vorrebbe come sua sposa.Lo vedremo prossimamente al cinema in Avengers: Age of Ultron, diretto da Joss Whedon. Il percorso potrebbe essere pieno di esempi, segno che il tema dell'intelligenza artificiale ha sempre affascinato gli scrittori e i lettori, innescando una lunga riflessione sulla loro appartenenza ai paradigmi turinghiani di molte altre opere. Come non pensare ai robot positronici di Isaac Asimov per esempio. Nella vita reale il Test di Turing è stato dato per superato (2), mentre nel mondo della fantasia sembra che il problema neanche si ponga, gli scienziati tutt'oggi stanno lavorando allo sviluppo di nuovi paradigmi di A.I.È una storia infinita, tanto quanto il nastro di una macchina di Turing.
(1) Alan Turing, "Macchine che apprendono" in La filosofia degli Automi, a cura di V. Somenzi, R. Cordeschi, Torino 1986, ed. Bollati Boringhieri
(2) http://www.fantascienza.com/magazine/notizie/19015/superato-il-test-di-turing-siamo-alle-soglie-dell/
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