Immagino fosse inevitabile, certe cose prima o poi devono accadere.
Comunque a me amante dei libri tradizionali e fisici, recensire un libro privo di supporto cartaceo, esistente solo come oggetto virtuale fa un po' impressione.
Per l'occasione ci voleva qualcosa di particolare e credo che The origins sia la scelta giusta: una raccolta di racconti che riassume il movimento più innovativo della fantascienza italiana.
Il Connettivismo ha sancito, all'alba del nuovo millennio, un ideale passaggio tra la fantascienza più tradizionale e quella scossa prima dal fenomeno cyberpunk e poi dalle tematiche del transumanesimo.
Nel 2004 il manifesto del connettivismo annunciava la nascita del movimento e ne delineava i temi portanti, nel 2005 nasceva la rivista Next e nel 2007 veniva pubblicata l'antologia Supernova Express.
Dopo un decennio di iniziative in vari campi, editoriali e no, la Kipple Officina Libraria pubblica ora The origins, un'antologia che riassume in diciassette racconti il percorso del movimento dalle origini sino ai giorni nostri.
Gli autori sono i fondatori del connettivismo, Sandro "Zoon" Battisti, Giovanni "X" De Matteo e Marco 'Pykmil' Milani, a cui si unisce lo "special guest" Lukha B. Kremo.
L'antologia è divisa in quattro parti e apre con tre racconti di Battisti: Venezia mon amì, Il rudere e Il suono delle parole.
Tre storie brevissime, molto lontane dalle visioni galattiche dell'Impero Connettivo, ma che racchiudono ed espongono perfettamente le tematiche di un autore sempre in bilico tra realtà e sogno, capace come pochi di suscitare sensazioni.
A seguire La nuova specie e Zero assoluto di De Matteo, due racconti con tematiche differenti, il primo parla di esperimenti genetici e invasioni aliene, il secondo prende le mosse dalla seconda guerrra mondiale e ha come protagonisti i supereroi dei pulp magazine.
Ambedue le storie dimostrano l'abilità dell'autore nel raccontare storie complesse, ricche di riferimenti letterari e religiosi, anche nello spazio ridotto del racconto.
Con Operazione ‘Bruciatutto’ Milani ci parla dell'assurdità di certe "guerre per la pace", mentre con Io sono Giubecca narra della fine del mondo in un modo che mi è davvero piaciuto.
La seconda parte dell'antologia si apre con una nota storica sulla fondazione della "nazione oscura", a cui seguono due racconti di Lukha Kremo.
Sogni concentrici è un racconto sulla realtà virtuale, mentre Nostalgico Urano, ambientato sul satellite Titania, è un gioiellino scritto con una vena sentimentale notevole.
La terza parte si chiama "connessioni" e ospita opere scritte a quattro mani: L’occhio delle stelle, Se i replicanti sognano angeli elettrici…, Zoon e Nemasté.
In L'occhio delle stelle troviamo l'unione dell'impero connettivo, l'entità politica dominata da Totka_II che domina la galassia transumana, la più visionaria creazione di Battisti, con il Councourse, lo spazio futuro in cui De Matteo ha ambientato alcune sue opere.
Se i replicanti sognano angeli elettrici… è un omaggio di De Matteo e Milani a Blade runner e a P. K. Dick, oltre che essere un ottimo racconto.
Zoon e Nemasté vedono gli autori protagonisti: nel primo racconto, di Battisti e Lukha Kremo, si spiega di come possa essere difficile la convivenza tra umani, postumani e alieni.
Il secondo racconto è scritto in forma di dialogo tra Milani e Battisti, mi piacerebbe sapere se ciascuno ha scritto la propria parte di dialogo o se hanno fatto il contrario.
Le collaborazioni nella fantascienza sono molto comuni, per chi fa dell'interconnessione il proprio manifesto presumo venga naturale scrivere a quattro mani, in ogni caso il risultato è eccellente.
L'ultima parte, Connettivisti adesso, si apre con La consistenza dell'impero, di Battisti.
L'impero è ovviamente l'impero connettivo, nel racconto si narra di come la smania di espansione dell'imperatore porti a conseguenze tragiche, anche il più grande degli imperi può sbagliare, dopotutto.
Requiem per un sognatore di De Matteo è un racconto in stile cinematografico, una storia di amore e vendetta magari poco political correct ma asciutta ed efficace.
In Cyber-lock, la leggenda dei quieti di mente Milani ci racconta di quanto possa essere pericoloso il lago di Loch Ness… e non solamente per il mostro che vi abita.
The origins mi ha dato una strana impressione, veder nascere un movimento e trovarsi a leggere un volume (ok, un ebook) che racconta i primi dieci anni mi fa pensare al rapido passare del tempo.
Tuttavia questi anni non sono passati invano, la fantascienza italiana ha percorso molta strada nell'ultimo periodo, e The origins ne è una buona dimostrazione, testimone della crescita di scrittori con stili diversi ma accomunati da tematiche e visioni comuni.
Unico appunto il titolo leggermente fuorviante: non si parla solo delle origini del Connettivismo ma di dà una panoramica di un percorso.
Una caratteristica degli ebooks è che non è possibile capire dalle dimensioni quanto ci sia da leggere, comunque ho trovato pane per i miei denti da lettore veloce, quasi quattrocento pagine, comprensive del Manifesto del Connettivismo.
Un libro consigliato agli appassionati del movimento ma anche a chi volesse accostarsi per la prima volta al connettivismo, The origins riesce a darne una panoramica completa.
Se poi siete persone poco interessate ai movimenti letterari ma molto alle buone storie di fantascienza allora questa antologia sarà soddisfacente anche per voi, magari gli autori non saranno riusciti a farvi "comprendere la natura del Connettivismo e dei suoi protagonisti", ma avrete letto comunque otttima fantascienza.
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