
Ma per il regista di Inception era fondamentale anche restituire al pubblico l’emozione di volare nello spazio. “La cosa principale per me nel fare questo film, è stata cercare di trasportare il pubblico nello spazio”, afferma Nolan, “per metterli nei panni degli astronauti che vanno ad esplorare questi nuovi mondi e queste nuove galassie. È questo quel che più mi entusiasma: far sì che il pubblico possa vivere lo spettacolo di un grande viaggio interstellare”.
In Interstellar, Matthew McConaughey interpreta il ruolo del protagonista, ossia di Cooper, un ex pilota collaudatore ed ingegnere che sfida continuamente i propri limiti aspirando ad aprirsi una strada nella galassia. Per Christopher Nolan, c'era solo un attore in grado di rappresentare facilmente questa figura archetipica: “Matthew incarna tutto quello che cercavamo in Cooper -lo spirito di avventura, una spavalderia da cowboy, ed innanzi tutto il calore di un padre di famiglia”, ha affermato il regista. “Ha tutte qualità intangibili presenti nel personaggio, che viaggiano parallelamente alla sua incredibile professionalità ed al suo umorismo. È stata una bellissima esperienza lavorare con lui in questo film”.
Un altro protagonista del film è il tempo stesso. “Sono sempre stato affascinato dal tempo inteso come esperienza soggettiva”, ha affermato Nolan. “Ma nel caso di Interstellar, il tempo è un fattore esterno che è parte della storia, piuttosto che la percezione di un singolo personaggio. È quasi un antagonista di questi personaggi, ma non è l'unico pericolo che devono affrontare. Quando ci si avventura in una storia in cui l’uomo va contro gli elementi naturali, le possibilità di trovarsi in pericolo diventano molto più frequenti”.
La scelta di Christopher Nolan di fare delle riprese su pellicola piuttosto che in digitale è diventato un marchio di fabbrica dei suoi film. La sua ristretta cerchia di collaboratori, molti dei quali hanno lavorato fianco a fianco con il

“Siamo sempre stati interessati – ha spiegato Nolan - a dar vita alle nostre idee con le immagini, ma quello che volevo ottenere dalle persone coinvolte nel film, era dare al potere delle immagini una predominanza mai vista in precedenza, in modo che il pubblico ne sarebbe stato totalmente e direttamente travolto, al di là della visione dei personaggi. Da un punto di vista tecnico, ci ha impegnato in una direzione molto più avventurosa. Abbiamo reputato necessario ha continuato il regista - discostarsi dal rigore scientifico per rendere questi oggetti più comprensibili al pubblico, e comunque, di fronte ai risultati, le teorie che ci ha fornito Kip hanno dato vita a qualcosa di spettacolare. Con il particolare effetto gravitazionale dato – ha spiegato ancora Nolan - da una sfera di cristallo che riflette l'universo, un buco sferico nello spaziotempo, abbiamo notato alcune anomalie molto sconcertanti su come il suo aspetto cambia quando lo si guarda da un angolo leggermente diverso o da una distanza diversa”.
Mentre la realtà dell'universo veniva realizzata attraverso il CGI, Nolan ha riunito i suoi capi dipartimento per iniziare a gettare le basi per la spedizione interstellare al centro del film.
“Alcune cose si possono ottenere solo con gli effetti visivi”, ha dichiarato il regista di Memento. “Ma si hanno a disposizione anche tanti altri tipi di trucchi per convincere il pubblico della visceralità delle immagini che stanno vedendo”.
Su un fatto siamo sicuri: il film è comunque ricco di immagini meravigliose e se sulla trama qualcosa si può contestare a Nolan, senza parlare della plausibilità scientifica, nulla si può dire sulla visionarietà e sulla passione che c’è nel film nei confronti di una certa fantascienza “classica”, a cui siamo sicuri che Nolan ha voluto rendere omaggio con questa pellicola.
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