Abbiamo parlato di due elementi sfruttati dalla Marvel per Guardiani della Galassia ma ne rimane un terzo ed è naturalmente la creazione di un prodotto in cui il lato spettacolare e serio sia perfettamente bilanciato dalla parte divertente e scanzonata ormai diventata peculiare in tutte le apparizioni cinematografiche del suo mondo. In questo caso la scelta del regista, un James Gunn decisamente ispirato, ha aggiunto quella dose in più di divertimento ed ironia che sta rendendo i Guardiani uno dei maggiori successi della Casa delle Idee. Decisamente anticonvenzionale (basti pensare al film Slither) ed abituato a crearsi la propria sceneggiatura, Gunn sembra abbia saputo andare oltre le aspettative di ognuno, anche tenuto conto dei mezzi che aveva a disposizione. Starlord non avrebbe infatti avuto il volto di Chris Pratt senza l'intervento pesante del regista, per cui, dopo averci cambiato due chiacchiere e senza casting, poteva essere l'unica persona a saper cogliere appieno le sfumature del personaggio volute da Gunn. Demoralizzato dopo aver mancato di ottenere sia la parte di Kirk nello Star Trek di J. J. Abrams sia quella di Jake Sully in Avatar, Pratt aveva deciso di chiudere bene a chiave i sogni nel cassetto, di sbarcare il lunario come caratterista e di evitare come la peste il casting per Starlord, in modo da non rimanere per la terza volta pesantemente deluso. La sua performance, leggendo qualche sito di critica americano, sembra sia paragonata, con i dovuti distinguo, ad un exploit pari a quello di Harrison Ford per Han Solo o di Nathan Fillion per il Capitano Malcolm Reynolds. Ottima appare anche la scelta della veterana Zoe Saldana per Gamora, una caratterizzazione già difficile nel fumetto, in cui la fatica principale rimane nel rendere la pericolosità e la letalità di Gamora senza cadere nello stereotipo della bellissima e fatale ma troppo seriosa serial killer. Bradley Cooper morfizzato in Rocket Racoon è invece semplicemente perfetto anche solo dai trailer, sembra nato per la parte tanto che probabilmente avrà, da oggi in poi, una lunga carriera lastricata da interpretazioni di procioni umanoidi assetati di sangue. Un colpo di genio invece arriva dall'idea di accoppiare l'albero senziente Groot con un Vin Diesel in grado, per una volta, di dar sfogo fino in fondo al suo lato nerd tanto da presentarsi alle registrazioni dotato di trampoli in modo da imitare la statura e la camminata del membro vegetale dei Guardiani. Dave Bautista come Drax lo possiamo solo definire adeguato perché, a meno di una dimostrazione del contrario sul grande schermo, non servono grandi doti recitative nel ricoprire il ruolo. La decisione di Gunn, in fase di sceneggiatura, di slegare completamente dalla Terra sia Starlord, rapito dai pirati spaziali all'età di otto anni, sia tutta la vicenda, che dovrebbe rimanere ben fuori dai confini del nostro sistema solare, potrebbe rafforzare ancora di più l'immersione dello spettatore in un nuovo contesto fantascientifico, senza le distrazioni che anche solo un cameo di Iron Man e soci potrebbero generare. Non ci resta che aspettare e vedere con i nostri occhi sia se il prodotto vale la confezione e la pubblicità che sta avendo fuori dal nostro Paese ormai da due mesi buoni sia Ronan l'Accusatore e Thanos il Titano Pazzo, due degli avversari più carismatici di tutto l'universo Marvel.
Supereroi (o quasi) in salsa Space Opera
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