Nelle sue vesti di Anticristo, Darth Vader in realtà porta a compimento – nel modo più violento e sanguinoso che si possa immaginare – la profezia che lo riguarda. Non si può ignorare che a più riprese, nei tre film prequel, l’Ordine degli Jedi appare di vedute limitate, indebolito dalla stessa decadenza che ha inesorabilmente colpito quella Repubblica che essi servono. “Ciechi noi siamo!”, sbotta Yoda quando apprende del piano di costruzione di un esercito repubblicano all’insaputa degli stessi Jedi. Non solo: per anni essi finiscono per servire lo stesso signore oscuro che cercavano di combattere, senza accorgersi della vera identità del Cancelliere Palpatine. La miopia di cui si macchia l’Ordine Jedi coinvolge infine lo stesso Anakin: non solo gli Jedi non si rendono conto del percorso intrapreso dal giovane finché non è troppo tardi; ma la loro stessa ritrosia ad accettare il potere di Anakin alimenterà l’odio del Prescelto, fino a convincerlo della necessità di compiere il passo fatale. In sintesi, Lucas dipinge nella sua seconda trilogia un quadro di decadenza che coinvolge gli stessi Jedi, “custodi di pace e giustizia nella galassia”. Riportare l’equilibrio nella Forza vuol dire azzerare lo stesso Ordine, probabilmente allontanatosi troppo dai suoi compiti originali, sicuramente diventato sordo ai richiami stessi della Forza. Se l’Anticristo distruggerà la Chiesa sarà anche per punire quanti, nella Chiesa stessa, si sono allontanati dall’originale insegnamento di Cristo e dal volere di Dio. In entrambi i casi si tratta di un azzeramento propedeutico a un nuovo inizio. Darth Vader se ne renderà conto solo alla fine: nel suo percorso di caduta e redenzione ha fatto fino all’ultimo la volontà della Forza. Analogamente, pur inviato da Satana, l’Anticristo rientra nei disegni di Dio e compie la sua volontà, pur se indirettamente e, com’è ovvio, inconsapevolmente.La vicenda umana di Anakin Skywalker si conclude con il suo ritorno al Lato Chiaro della Forza poco prima di morire. È il “ritorno dello Jedi”, appunto: Darth Vader uccide l’Imperatore liberando la galassia dal potere del Lato Oscuro e riporta così l’equilibrio nella Forza. Lo fa in quanto salva da morte certa l’ultimo degli Jedi, il figlio Luke; ma in realtà il suo gesto assume una doppia valenza: Vader sacrifica se stesso per Luke. Se avesse ucciso l’Imperatore per prendere il suo posto – prospettiva che lo stesso Palpatine temeva – non avrebbe fatto altro che proseguire la linea di sangue del Lato Oscuro, dal momento che lo stesso Palpatine, come Darth Sidious, aveva strappato vita e potere al suo precedente maestro. Ma nel momento in cui uccide l’Imperatore, Darth Vader è consapevole che morirà a sua volta; nel compiere quel gesto fatale, dimostra di essere superiore al suo maestro oscuro e quindi estraneo al Lato Oscuro, che non riconosce la morte ma combatte disperatamente per prolungare la vita. Del resto, la ragione per cui Anakin abbraccia il Lato Oscuro consiste appunto nel fatto di voler salvare le vite altrui, non la propria. O, meglio, le vite dei suoi cari. Perderà quella dell’amatissima moglie Amidala, proprio a causa sua. Perciò, di fronte all’agonia del figlio quella parte di Anakin che era rimasta in lui prende la meglio: Vader impedisce all’Imperatore di uccidere quell’ultima persona per cui prova affetto, salva il figlio e immola se stesso. Ritorna infine l’analogia con Gesù Cristo: ritornato a essere Anakin Skywalker, il Prescelto morirà per la salvezza degli altri. Morirà per compiere il suo destino, assegnatogli dalla Forza. A Luke spetterà il compito di restaurare l’Ordine degli Jedi, come Pietro riceverà da Cristo il compito di edificare la Chiesa di Dio sulla terra.
Ritornando, in conclusione, all’inizio del discorso, la profezia del Figlio dei Soli, poi abbandonata da Lucas nella trilogia classica, ma ripresa – senza esplicitarla – nella seconda trilogia, testimonia una precisa volontà da parte del creatore di Star Wars: quella, cioè, di utilizzare come fonte d’ispirazione dell’intero ciclo, tra le varie fonti di origine greca e orientale, anche la vicenda cristiana come narrata nei Vangeli. Dell’epopea di Cristo, Lucas dimostra di conoscere non solo gli episodi più noti ma anche il suo significato più profondo. L’intera saga risulta arricchita dall’aggiunta, a questo punto imprescindibile, dei tre episodi ‘prequel’ per illuminare il senso del personaggio di Darth Vader, della sua caduta e successiva redenzione. Ciò non fa di Star Wars un’allegoria del messaggio cristiano, come Le Cronache di Narnia; Lucas tratta giustamente la materia biblica ed evangelica come una delle diverse fonti d’ispirazione mitologiche della sua saga, e libera il messaggio cristiano dalla chiusura della dottrina ecclesiastica per restituirgli quel senso di “storia universale” che possiede lo stesso ciclo di Star Wars.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID