Era il 1978, e la serie di maggior successo del momento era Happy Days. Una serie che parlava della gioventù degli anni Cinquanta, basata sul film American Graffiti col quale George Lucas aveva finanziato la produzione di Star Wars. Quell'anno stava andando in onda la quinta stagione, ne sarebbero state prodotte altre sei negli anni successivi. Happy Days era ben lontana dalla fantascienza, eppure il 28 febbraio, gli spettatori si trovarono ad assistere a uno spettacolo inatteso: l'ineffabile Fonzie aveva trovato un degno avversario, e questo avversario veniva da un altro pianeta: si chiamava Mork. Gli spettatori impazzirono.
Mork & Mindy
Mork tornò in un altro episodio l'anno successivo, ma non bastava, così il personaggio ebbe la sua serie, Mork & Mindy, che durò quattro stagioni. Mork è un alieno arrivato sulla Terra dal pianeta Ork a bordo di un'astronave a forma di uovo. L'aspetto è umano, ma il modo di pensare è alieno; anche se la serie è sostanzialmente una commedia brillante, gli autori attivano un meccanismo tipico della fantascienza, portare lo spettatore al distacco attraverso i comportamenti tra il ridicolo e l'assurdo dell'alieno per osservare i comportamenti tra il ridicolo e l'assurdo della quotidianità in cui viviamo.
L'attore che interpretava Mork era un giovane e brillante Robin Williams, nato a Chicago nel 1951. Era arrivato tardi alla recitazione; aveva studiato scienze politiche per seguire le orme del bisnonno, Anselm J. McLaurin, il primo governatore dello stato del Mississippi, prima di lasciar perdere e dedicarsi al teatro.
La carriera cinematografica
Dopo Mork & Mindy arriva nel mondo del cinema. Nel 1980 il primo ruolo da protagonista, è Braccio di ferro in Popeye di Robert Altman. Dal 1987 infila una serie di grandi successi uno dietro l'altro: Good Morning Vietnam (1987), L'attimo fuggente (1989), Risvegli (1990), che gli valgono anche due candidature all'Oscar.
Lo ritroviamo dalle parti della fantascienza nel 1995 con Jumanji di Joe Johnston, e poi nel 1997 con Flubber di Les Mayfield, lo stesso anno in cui vince l'Oscar per Will Hunting genio ribelle, e poi nel fantastico Al di là dei sogni del 1998.
La carriera di Williams è ormai in declino, avrà ancora diversi ruoli da protagonista ma le vette del successo raggiunto alla fine degli anni ottanta non sono più alla sua portata.
Per gli appassionati di fantascienza comunque c'è ancora una sorpresa: L'uomo bincentenario (1999) di Chris Columbus, tratto dal racconto premio Hugo di Isaac Asimov, nel quale Williams interpreta il ruolo di Andrew, un robot che ambisce a diventare un essere umano.
Nel film Andrew moriva felice dopo aver realizzato il suo sogno di diventare umano. Robin Williams purtroppo non ha avuto questa fortuna: oppresso dalla depressione si è suicidato nella sua casa di Los Angeles. Avrebbe potuto dare di più, o più probabilmente avrebbe potuto essere apprezzato di più, ma certamente ha lasciato alcune pagine che resteranno nella storia del cinema e non solo del cinema.
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