Dove ci porterà la tecnologia? È la domanda alla base di Manifold, corto ideato e realizzato da Anthony Scott Burns, esperto di effetti visivi e direttore della fotografia di Toronto. Il lavoro mischia fantascienza e noir, sovrapponendo due filoni narrativi che finiscono in qualche modo per incrociarsi, anche se la loro intersezione rimane aperta all'interpretazione dello spettatore.
Protagonista uno sviluppatore di software, che ha appena messo a punto una rivoluzionaria tecnologia di riconoscimento facciale, grazie alla quale scopre di avere un fratello. Decide allora di entrare in contatto con lui e si reca a trovarlo, ma l'uomo non è affatto contento di vederlo. Nel frattempo, uno sceriffo è alle prese con un omicidio plurimo, ma sulla scena del delitto avrà una sorpresa agghiacciante.
La trama sembrerebbe che suggerire che una tecnologia di riconoscimento facciale fin troppo efficace sta portando alla luce un progetto segreto molto più pericoloso e che sfida i confini dell'umanità, giocando pericolosamente nel campo della clonazione. Il classico complotto dietro a cui si nasconde un soggetto occulto? "Manifold è solo un teaser – dichiara Burns – un assaggio di un mondo che vorrei raccontare. So che potrebbe generare confusione nello spettatore alla prima visione, ma so anche che dietro c'è già un'idea per un lungometraggio, per cui il progetto è fine a se stesso. Manifold è come una piccola finestra su un mondo che in parte ancora non esiste. Non mi concentrerei troppo sulla trama".
In effetti il corto è più un punto di domanda che altro, ma ha anche altre frecce al suo arco, a cominciare dalle atmosfere, cui giova la scelta di girare in bianco e nero, e le musiche, create dallo stesso Burns. Un buono prodotto che potrebbe o meno venire sviluppato. Per ora, a sei mesi dalla sua pubblicazione, non ci sono notizie in tal senso, anche se pare che Burns abbia in effetti preso qualche incarico grazie a Manifold.
Insomma il lavoro avrebbe in qualche modo raggiunto lo scopo non solo del suo autore, ma anche del produttore, ovvero BravoFact.com, una fondazione canadese la cui missione è supportare il talento locale. Fondata nel 1995 da Bravo, un canale di proprietà della canadese Bell Media, la fondazione accetta progetti di esordienti e, se ritenuti idonei, mette a disposizione fino a cinquantamila dollari canadesi (Manifold ne è costati circa quarantamila, secondo Imdb) per realizzare un corto che non può superare i sette minuti e mezzo, rilanciando poi il prodotto finale nella programmazione di Bravo.
Ecco dunque Manifold.
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