A 28 anni di distanza dalla sua prematura scomparsa, il mondo del cinema torna a celebrare il mito di Bruce Lee.
La Miramax Films realizzerà un film tratto da Green Hornet, la serie televisiva (conosciuta anche in Italia con il titolo Il Calabrone Verde) che nel 1966 lanciò negli USA la carriera del giovane Bruce Lee.
Il "Calabrone Verde", qualcuno lo ricorderà, era un bizzarro supereroe mascherato, uno dei tanti epigoni del Batman televisivo degli anni '60. All'interno della serie Lee interpretava Kato, l'aiutante dell'eroe e campione di arti marziali.
Green Hornet ottenne all'epoca un successo mediocre ma col passare degli anni, anche per la presenza carismatica di Lee, è divenuta oggetto di culto. Il più famoso omaggio alla serie fu realizzato nei film della Pantera Rosa, in cui il catastrofico assistente di Clouseau si chiamava proprio Kato ed era una chiara parodia del personaggio omonimo.
Ora la Miramax punta a fare di Green Hornet un film dal grande budget e dai grandi incassi. Jet Li (Arma letale IV, Romeo deve morire), che molti considerano il vero erede cinematografico del grande Bruce, ha già da tempo manifestato il suo interesse nel ruolo di Kato. E' ancora presto, però, per dire se sarà proprio lui ad indossarne il caratteristico completo nero e la mascherina.
Nell'attesa, gli appassionati di kung-fu movies potranno deliziarsi con una notizia ancora più ghiotta: sarà Bruce Lee in persona, resuscitato grazie alle tecniche digitali, il protagonista del film d'azione Dragon Warrior.
Realizzando una possibilità anticipata infinite volte dalla fantascienza, Dragon Warrior diventerà il primo film a ricreare al computer un divo scomparso. La produzione sarà della major coreana ShinCine, e il budget di 50 milioni di dollari sembrerebbe garantire un esito diverso da quello delle precedenti resurrezioni cinematografiche del "Drago".
Già all'indomani della sua morte, avvenuta nel 1973 per un edema cerebrale, Bruce Lee aveva continuato ad apparire in decine di pellicole a basso costo, realizzate con i più tradizionali trucchi di montaggio. Game of Death (1978), Bruce Lee vive ancora (1981), Bruce Lee il leggendario (1982): titoli che ne riciclavano selvaggiamente il mito, mescolando spezzoni inediti a scarti di vecchi film e nuove scene girate dalla controfigura. Dragon Warrior promette almeno un maggior rispetto nei confronti del divo, anche se inevitabilmente il ricordo di Brandon Lee (il figlio di Bruce "resuscitato" anche lui digitalmente per completare Il Corvo nel 1994) getterà sull'intera operazione un'ombra di malinconia.
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