Una macchina è in grado di pensare? Già questa è una bella domanda, ma ce n'è un'altra ancora migliore: come facciamo a capirlo? Già. Perché una macchina può per esempio giocare a scacchi, ma questo non è pensare, è solo calcolare. Nel 1950 il geniale matematico britannico Alan Turing formulò un criterio, basato su idee in realtà che circolavano già dai tempi di Cartesio, e su un gioco che consisteva nel cercare di indovinare quale, tra due interlocutori nascosti, fosse l'uomo e quale la donna. Il test di Turing richiedeva che una persona conversasse via tastiera con due interlocutori nascosti finché non gli fosse stato chiaro chi era umano e chi era il computer.
Le news di oggi riportano la notizia che per la prima volta il test è stato superato da un programma scritto da due russi e un ucraino, Vladimir Veselov, Eugene Demchenko e Sergey Ulasen. Il programma di chiama Eugene Goostman, finga di essere un tredicenne ucraino e in realtà è in circolazione dal 2001. Esiste anche una versione web col la quale in teoria si potrebbe chiacchierare in qualunque momento all'indirizzo www.princetonai.com/bot/bot.jsp se non fosse che, probabilmente per la popolarità raggiunta in questi giorni, il sito sembra non rispondere.
La stampa britannica ci va a nozza perché l'esperimento si è svolto alla Royal Society di Londra; Eugene ha convinto un terzo dei giudici di essere umano, e il test è stato quindi considerato superato.
Al di là dei proclami della stampa, bisogna però notare innanzitutto che non è proprio vero che il test è stato superato per la prima volta. Anzi, il test è stato perfezionato più volte proprio perché più volte era stato superato da programmi che chiaramente non erano intelligenti, a partire dal famoso "Eliza", una versione del quale girava anche sul vecchio Commodore 64. Si tratta, come del resto nel caso di Eugene Goostman, di programmi pensati per simulare una conversazione.
Nel tempo questo tipo di programmi sono stati utilizzati anche a scopi di frode, dimostrando nella pratica la difficoltà per gli esseri umani di riconoscerli come software.
Altri programmi hanno superato test simili con trucchetti banali come inserire errori di battitura, portando l'interlocutore a dedurre che solo un essere umano avrebbe avuto questo problema.
Quella del 7 giugno è stata la prima competizione organizzata con tutti i crismi, senza limitazioni di alcun tipo poste alle conversazioni, e senza alcuna preparazione dei software sugli argomenti discussi. Tra i tester c'era anche Robert Llewellyn, attore britannico noto per la parte di un androide nel telefilm Red Dwarf.
Dunque Eugene Goostman è davvero in grado di pensare o è solo molto bravo a imitare? Vi lasciamo con questa domanda. Noi invece restiamo con quella che ci siamo sempre posti: ma a parte i computer, quanti esseri umani sarebbero in grado di superare il test di Turing dimostrando di essere pensanti?
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