L’episodio che tuttavia propone nella maniera più esplicita possibile il parallelismo con le vicende della Guerra fredda del XX secolo è A Private Little War (“Guerra privata”). Qui, Kirk e McCoy giungono su Neural, un pianeta su cui Kirk era stato tredici anni prima diventando amico di un indigeno, Tyree. All’epoca, la popolazione indigena del pianeta era appena entrata nell’età del ferro, mentre ora una fazione di essa utilizza rozzi archibugi. Il salto evolutivo insospettisce Kirk, che scopre la presenza sul pianeta dei Klingon: questi, interessati a fare di Neural un governatorato dell’Impero, istruiscono la più violenta fazione indigena sulla realizzazione di armi sempre più avanzate. L’unica soluzione, per Kirk, è di fornire

alle tribù di Tayree le stesse conoscenze. Alle forti rimostranze di McCoy riguardo questo piano, lo scambio di battute è fondamentale: «Bones, ricorda le guerriglie del XX secolo nel continente asiatico? Vi erano coinvolte due grandi potenze, proprio come i Klingon e noi. Nessuno osò un’azione di forza», gli dice Kirk. «Sì, me ne ricordo, andò avanti per anni», gli risponde il dottore. «E lei cosa avrebbe suggerito?», lo incalza Kirk, «armare una delle due parti con armi superpotenti? No. L’unica soluzione sta proprio in questo, nell’equilibrio delle potenze… equilibrio di forza. È il gioco più sporco, il più difficile di tutti, ma l’unico che possa salvare entrambe le parti». Il riferimento è chiaramente al Vietnam e al conflitto tra il Sud filo-occidentale e il Nord comunista, con il coinvolgimento a favore delle parti rispettivamente degli Usa per il Vietnam del Sud e dell’Unione sovietica e della Cina per il Vietnam del Nord. Il parallelismo tra le due superpotenze e quelle di Star Trek, Federazione e Klingon, viene così per la prima volta esplicitato. Kirk suggerisce di utilizzare proprio “il gioco più sporco”: parola usata non a caso per indicare l’unica scelta possibile, nella teoria dei giochi, per “salvare entrambe le parti”:Nella teoria dei giochi applicata alla strategia, la spiegazione di Kirk è nota come “soluzione realista al dilemma del prigioniero”. La sua formulazione classica è la seguente: due prigionieri, A e B, sono presunti colpevoli di un reato e perciò sottoposti separatamente all'interrogazione di un magistrato. Ognuno di loro ha due strategie: defezionare (D) cioè denunciare l’altro prigioniero, o cooperare (C) cioè non confessare alcunché. Se uno accusa l’altro e l’altro sta zitto (strategia CD), l’accusatore sarà liberato (punteggio 0) e l’altro avrà la massima pena (punteggio 7). Se tutti e due stanno zitti (strategia CC), saranno entrambi condannati ma con pena molto leggera (punteggio 1). Se entrambi denunciano l’altro (strategia DD), saranno entrambi condannati ma con pena leggermente ridotta (punteggio 6). Se tutti e due sono “attori razionali”, allora sceglieranno autonomamente la strategia D perché se va bene saranno liberati, se va male avranno comunque evitato il massimo della pena (7 anni). 

La “soluzione liberale” punta sempre alla cooperazione, cioè alla soluzione CC, quella proposta da McCoy. La “soluzione realista” di Kirk è sempre, inevitabilmente, DD: l’unica capace di evitare la mutua distruzione assicurata, perché parte dalla convinzione che, se si scegliesse la strategia della cooperazione, l’avversario potrebbe non pensarla allo stesso modo e ‘fregare’ il compagno. Nella Guerra Fredda, entrambi i contendenti – USA e URSS – puntavano ad aumentare il proprio arsenale nucleare per evitare di trovarsi a ottenere 7, cioè distruzione totale. Kirk propone di fare lo stesso: armare anche la fazione di Tayree, così da bilanciare i suoi nemici con le stesse armi. Il gioco più sporco, infatti. È una delle rare volte in cui in Star Trek l’etica cede il passo alla realpolitik.