- …insomma nel palmeto c’eravate tutti quanti: è un po’ merito vostro, se me la sono cavata. Che ne dice, sarebbe bello se visitassi la centrale fotovoltaica? Un’olofoto di gruppo! Mi vorreste per ospite? -Lui all’improvviso ricordò di Samia: il dolore per la perdita della sorella, l’orrore del suo corpo bruciato in ambulatorio, interruppe quello scroscio di sciocchezze e smorzò la luce propria e seducente dell’Ophanim:- No, signora. Lei nell’oasi ha incontrato mia sorella, l’innamorato: il nipote di un mio collega. Due ragazzi di diciassette anni, e credo che li abbia uccisi. -
L’atleta ammutolì e gemette, gli occhi le brillarono d’infantile innocenza; Talib le vide il labbro tremare e una lacrima scorrerle sulle gote. La nausea scemò, riprendeva a pensare. L’Ophanim gli si accostò a viso a viso, gli stornò vergognata lo sguardo e gli posò le mani candide sulle spalle: lui non ne avvertì il contatto, spaventato la allontanò.
Nei citofoni della stanza crepitò una litania: Talib vide Yael Ophanim dissolversi con un sospiro in un vapore d’incenso.
Il vecchio dell’elicottero, con un rotolo di pergamena fra le braccia, e una fiala di vetro nel taschino della giacca, si affacciò da una porta al lato opposto della cabina:
- Nel rispetto del suo lutto, e per il tempo che le rimane, tanto vale le dica tutto -, posò il rotolo e gli tese la mano.
Talib declinò. L’anziano, sconsolato, si strinse nelle spalle; gli si sedette di fronte e lo invitò su una seggiola:
- Ciò che forse la sua povera sorella avrebbe voluto dirle, se ne avesse avuto il tempo, le parole, il coraggio, era che la notte della finale di Salto in Orbita la nostra campionessa non cadde nell’oasi: atterrò dolcemente; posò i piedi al suolo come Hermes negli antichi dipinti o, se vuole, come Superman nei fumetti… con ovvie conseguenze, se il fatto si sapesse. -
- Senza paracadute da cinquanta chilometri? Non è possibile! -, Talib strabuzzò.
- A Yael non serve paracadute: è una finta. Fino ad oggi non mi aspettavo che lo credesse. Ciò che ha visto un attimo fa, non è bastato a convincerla? -
- È un imbroglio, è virtuale? -
- Ha veduto gli sterpi rotti, ha scoperto il sigillo; l’ha toccata e quasi stretta fra le braccia. -
- E allora cos’è, una specie di supereroe? -
- Non esistono supereroi: è un angelo. Un ibrido fra la genetica Teva e un essere celeste evocato secondo i riti dell’Almadel. Imbattibile nel Salto in Orbita, ci pensi: si rammenta di una stagione in cui Yael non abbia vinto la Coppa Baumgartner? -
Lui ripercorse gli annali con il ricordo: dovette ammettere che non era mai successo:
- …vorrebbe farmi credere che una ditta farmaceutica?... -
- Una ditta farmaceutica israeliana -, il vecchio s’inchinò, sventolò lo zuccotto, pettinò la barba grigia e la sciarpa, - e un rabbino sufficientemente edotto nei segreti della cabala. -
- … pillole e stregoneria… -
- Genetica e magia cerimoniale -, si stizzì il sacerdote, - Yael è donna umana ed essenza dell’Altissimo. -
- È un mostro contro natura allo scopo di fare soldi, immagino: i premi partita, il merchandising, i diritti televisivi… le barzellette su voi ebrei sono vere -, sputò.
- Il profitto interessa Teva, non me. Io voglio solo che l’umanità non smetta di guardare in alto e di illudersi di potercela fare. -
- Com’è morta mia sorella? Perché l’Ophanim l’ha uccisa? -
- È il male minore. -
Talib avvampò, saltò dalla seggiola.
- Giovanotto -, incupì il sacerdote, - lei non crederà che l’organismo umano possa sopravvivere alla radianza angelica, vero? Sua sorella, l’innamorato; domani gli atleti Amazon e Ikea che soccorsero Yael, tutti i suoi colleghi presenti quella notte, lei stesso, brucerete di fuoco celeste entro massimo pochi mesi dall’incidente. Io sono protetto dai salmi: per altri non c’è nessuna speranza. La farmaceutica ha rilevato Soleil Fournit, ora siamo qui per arginare la catastrofe. -
Talib gli si scostò inorridito. Il vecchio srotolò la pergamena e la stese come un tappeto fra loro, sfilò la fiala dalla tasca della giacca e lo fissò nel siero d’oro che scintillava nel vetro:
- … ma a lei che ha perduto e sofferto, ha avuto la tenacia di indagare fin qui, e che è di sana e di robusta costituzione, posso offrire un’opportunità. Da tifoso saprà meglio di me come si freddino gli entusiasmi nell’ambito del Salto in Orbita. Yael è campionessa del mondo, è un idolo, ma la caduta… Teva, negli ultimi due giorni, ha accusato un calo d’introiti del 2.8%, bisogna prendere l’iniziativa: Yael resterà nell’affetto degli appassionati, ma alla ditta serve un nuovo campione. Vorrebbe essere lei il ricettacolo angelico? Vorrebbe volare, Talib? -
- Ascolti la mia proposta, rabbino. -
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