Una scrittrice con i genitori provenienti da Francia e Vietnam, nata negli Stati Uniti e cresciuta a Parigi, che scrive in inglese anche se è di madrelingua francese potrebbe scrivere altro che fantascienza?
Magari anche si, sta di fatto che Aliette De Bodard ha scelto il nostro amato genere per narrare le sue storie e si sta facendo largo con decisione: la giovane scrittrice ha già ricevuto diverse nomination per i principali premi fantascientifici, aggiudicandosi nel 2012 il premio Nebula e il Locus award con il racconto Immersione (Immersion, 2012).
Molte delle sue opere sono ambientate nel cosidetto Universo di Xuya, un lontano futuro dove l'umanità si è sparpagliata tra le stelle colonizzando una miriade di mondi alieni. Si tratta però di un universo molto diverso da quello che potremmo immaginare, in effetti l'autrice ha costruito un futuro che nasce da un passato alternativo.
Il punto di svolta è situato all'epoca delle grandi esplorazioni dell'ammiraglio cinese Zheng He, che cento anni prima di Cristoforo Colombo e Magellano viaggiò su mari sconosciuti per migliaia di chilometri.
L'era delle grandi esplorazioni cinesi terminò nel 1433, dopo l'ultimo viaggio che arrivò sino al Mar Rosso, la De Bodard immagina che le grandi flotte cinesi abbiano continuato i loro viaggi eplorativi, scoprendo le americhe decenni prima del 1492.
A seguito di questo cambiamento il mondo venne dominato da Cina e Vietnam e non dalle potenze occidentali, di conseguenza anche gli imperi nati dalla colonizzazione della galassia riflettono i caratteri delle culture orientali.
Stazione rossa è ambientato nell'impero Dai Viet, durante una grave crisi, i feudatari ribelli stanno invadendo i pianeti periferici, e il giovane imperatore sembra incapace di reagire con energia.
La guerra ha costretto alla fuga decine di migliaia di persone, tra loro anche Lê Thi Linh, una volta magistrato del Ventitreisimo Pianeta e ora profuga in cerca di rifugio.
Il romanzo inizia con l'arrivo di Linh su Prosperità, una stazione spaziale progettata da una sua antenata e gestita da una intelligenza artificiale chiamata Onorevole Antenata.
Prosperità si trova in un momento terribile, l'afflusso di profughi sta mettendo i suoi sistemi a dura prova, peggio ancora qualcosa di più profondo e minaccioso sembra mettere a repentaglio le capacità della stessa Onorevole Antenata.
A questa grave crisi sta cercando di opporsi Lê Thi Quyen, una donna che si trova nella scomoda posizione di amministratrice di Prosperità a seguito della partenza del marito in guerra.
Le due donne sono parenti, ma non per questo si sentono vicine, tra loro l'ostilità è palese, almeno finché non giunge in visita Prosperità Dama Oanh, Gran Maestro dell'Armonia del Disegno, abile progettista di intelligenze artificiali.
Queyn spera che la donna, se favorevolmente impressionata, possa aiutarla a rimediare alle disfunzioni dell'Onorevole Antenata, pertanto si abbassa a chiedere l'aiuto di Linh.
Purtroppo le cose non vanno come previsto e la cena in onore di Dama Oanh si trasforma in un disastro, quando Linh, senza volerlo coscientemente rivela un segreto relativo al cognato di Quyen, Huu Hieu.
A peggiorare le cose arriva la notizia di una nuova visita, molto più pericolosa: un'astronave della Guardia Ricamata, la micidiale milizia personale dell'imperatore.
Da magistrato del Ventitreesimo Pianeta Linh ha inviato all'imperatore un rapporto in cui denunciava l'inettitudine dei suoi consiglieri e lo spronava a combattere per difendere l'integrità dell'impero.
Questo è stato considerato da una parte della corte imperiale come un tradimento, reato punibile con la morte, del colpevole e della sua famiglia.
E su Prosperità molte persone sono imparentate con Linh.
Aliette De Bodard ha dichiarato di essere stata attirata verso la fantascienza dalle opere di Isaac Asimov, e bisogna dire che ha imparato molte cose dal Buon Dottore.
Anche lei ha trasposto un antico impero nello spazio galattico, non il famigliare impero romano ma il più esotico e sconosciuto impero Viet, in questo romanzo colto in una crisi molto simile a qualla finale dell'impero di Trantor.
Il modo di raccontare la storia è però molto diverso, la scrittrice francese privilegia la descrizione degli ambienti e la caratterizzazione dei personaggi.
Il suo stile ricco e dettagliato fa sentire gli odori e i sapori, fa vedere i colori di Prosperità, i suoi personaggi sono credibili e spinti da forti motivazioni.
Le due protagoniste sono due donne forti, anche se provenienti da esperienze molto diverse, catapultate al centro di una crisi che sta mettendo fine a uno stile di vita durato secoli.
La società Viet non ha molte differenze di genere, ma si struttura in classi dove l'unico modo per progredire è la conoscenza, quindi l'istruzione assume fondamentale importanza.
Esiste tuttavia un modo per migliorare le proprie possibilità, i costosissimi impianti di memoria, dove sono racchiusi i ricordi degli antenati e che permettono di ricevere spiegazioni e consigli.
Proprio la sparizione di quelli in possesso di Huu Hieu è uno dei temi portanti di Stazione rossa, scoprire dove sono ma soprattutto perché sono stati venduti diventerà per Quyen una vera e propria ossessione.
Siamo di fronte a storia raffinata, vista da un'angolazione molto femminile e con le radici in una cultura molto diversa dalla nostra, se vi piacciono i romanzi scritti con ottimo stile, pieni di descrizioni e con personaggi ben deliniati probabilmente adorerete Stazione rossa.
Se siete fans della space opera dura e pura, con combattimenti e colpi di scena ogni tre pagine forse non ne sarete tanto entusiasti, o forse potreste comunque apprezzarlo, a volte i duelli con le parole sono più duri delle scazzottate.
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