Siamo di nuovo alle prese con quello che viene di solito definito science fiction romance, ovvero romanzi di fantascienza in cui il lato romantico, e perché no sensuale, viene messo al centro della storia. In questo caso di una storia che mette insieme le ricerche di frontiera della genetica, il genere post-apocalittico e il thriller. Il risultato è The Ophelia Prophecy, opera seconda dell'americana Sharon Lynn Fisher, già segnalata lo scorso anno per il buon successo di Ghost Planet, e che è appena uscita sul mercato americano.

In un futuro imprecisato le tecniche dell'ingegneria genetica hanno permesso di costruire i Manti, soldati umani mutati che dispongono di abilità simili a quelle degli insetti. Ovviamente non poteva andare tutto liscio, tant'è che i Manti si ribellano e sterminano gran parte dell'umanità. I superstiti si rifugiano nel Santuario, l'ultima enclave umana sul pianeta, cercando di sopravvivere alle orde dei Manti. E un giorno, ai bordi della città si ritrovano, senza alcun ricordo del passato, Asha e Pax: lei è un'archivista che ha il compito di preservare la storia della civiltà, in vista di una possibile ricostruzione; lui è un Manti e proviene da una nave Scarab che sorveglia costantemente dall'alto la città. Entrambi nascondono dei segreti, ma soprattutto dovranno trovare un modo di convivere e impedire un ultimo disastroso conflitto fra le due razze.

In un'intervista pubblicata sul sito SfSignal.com, Fisher (che sul suo sito si definisce una scrittrice di libri per "geek del cuore") ha detto di pensare agli insetti come alle creature più aliene del pianeta, quindi spiega così il tema ricorrente dell'alieno insettoide nella letteratura e nel cinema sci fi: "Per quanto mi riguarda, pur rabbrividendo davanti alla maggior parte degli insetti, ho pensato che una miscela di DNA di umano e di insetto avrebbe portato a una storia futuristica interessante." Riguardo invece alla sua scelta di mettere l'eroina Asha al centro della storia, molto più dell'altro protagonista Pax, ha dichiarato: "Non l'ho pianificato, ma considerando che si tratta di sci fi romance e non soltanto di sci-fi, mi è sembrata una scelta naturale. Nel romance il personaggio principale è quello femminile [...] e non vedo ragione perché non debba essere così anche nella fantascienza, anche se riconosco che di solito non è così."

Insomma, il punto è: ma la fantascienza rimane sempre tale anche in un contesto da romanzo sentimentale? La risposta, ovvia, è che dipende sempre dalla storia e da come viene raccontata. Esiste un numero enorme di grandi romanzi con protagoniste femminili che, romance o meno, emergono e caratterizzano la storia. L'impressione è che la Fisher voglia comunque continuare a destreggiarsi tra trame fantascientifiche, almeno a giudicare dal prossimo libro che ha in cantiere, una storia, a suo dire, di universi paralleli, indagini poliziesche e poteri psi. Tutto ovviamente in chiave romance.