L'occasione è arrivata con il CinemaCon, manifestazione che si tiene in questi giorni in quel di Las Vegas e durante la quale è stata organizzata una conversazione speciale con ospite Christopher Nolan, il quale ha espresso le sue opinioni sull'evoluzione della tecnica cinematografica, rivelando anche qualche dettaglio sull'atteso Interstellar, a cui sta lavorando.
"Non posso dire molto, siamo ancora in fase di realizzazione e arriveremo nelle sale a novembre. Ma riguardo al personaggio di Matthew McConaughey, volevo qualcuno che sembrasse una persona comune, qualcuno con cui gli spettatori potessero sentirsi in sintonia durante la storia, qualcuno a cui essere accanto mentre vive quegli eventi straordinari, vedendoli attraverso i suoi occhi. E penso che Matthew abbia questa qualità: è una presenza e un personaggio fenomenale nel film e la sua performance è qualcosa di straordinario."
Un aspetto importante era legato all'utilizzo di scenografie e ambientazioni reali invece di realizzarle in computer grafica: "Molti dei film che ho realizzato, che si trattasse della trilogia del Cavaliere Oscuro o di Inception, hanno ambientazioni fantasiose. Interstellar rientra nella stessa categoria. Ho sempre pensato che girando in location reali, catturando più dettagli possibile durante le riprese, venisse massimizzato il risultato finale del film".
E aggiunge: "Le cose accadono davvero, sono davvero lì e ripagano in termini di risultato. Poi puoi far entrare in scena il team degli effetti visivi con tutti i loro innovativi approcci nel campo delle miniature e della CGI. Se dai loro qualcosa di reale nell'inquadratura, ottieni una qualità più alta rispetto a girare davanti un green back in un teatro di posa vuoto".
Come ad esempio: "Senza voler anticipare troppo, posso dirvi che nel film vediamo l'interno dell'astronave in cui si muovono i protagonisti e volevamo creare il vero paesaggio che avrebbero visto dai finestrini. Così abbiamo ricostruito in teatro gli interni delle dimensioni che avrebbero nella realtà e al di fuori abbiamo realizzato i veri esterni che i protagonisti vedono, in modo che sembri succedere davvero, come in un documentario. Sei davvero lì." Il motivo principale è che "aiuta molto gli attori nella recitazione e il direttore della fotografia durante la realizzazione delle riprese. È entusiasmante".
A proposito della trama: "Kip Thorne è uno dei produttori esecutivi del progetto, ed è uno scienziato specializzato nella scienza moderna dei wormholes. È stato parte del film fin dall'inizio ed è stato incredibilmente di aiuto. Il film parla di un viaggio attraverso un wormhole verso mondi che non potresti raggiungere con un viaggio spaziale normale, perché durerebbe molto più di una vita. È qualcosa di cui ho sempre voluto parlare, è diverso dal solito, una grande sfida che sto apprezzando moltissimo".
Ma sopratutto: "Sono cresciuto nell'epoca d'oro dei blockbuster, quando il concetto di film per famiglie non aveva una connotazione negativa, poteva essere accessibile a un grande pubblico e avere temi universali. È qualcosa che volevo vedere di nuovo, che volevo esplorare con il tono del mio film".
Il vero nucleo di Interstellar è: "Qualcosa che dica a che punto siamo come persone, dove possiamo arrivare e come l'universo bilancia l'esperienza umana. E non vuole essere un film, vuole essere un'esperienza che il pubblico porta con sé". E conclude: "Per me è una storia che mi riporta ai film con cui sono cresciuto, che mi portavano in posti che non avrei mai immaginato". Interstellar è previsto in uscita il 7 novembre 2014 negli Usa e il 6 da noi.
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