Delos 19: Numeri Uno Numeri Uno
di Luigi Pachì
Prende il via, con questo diciannovesimo numero di Delos Science Fiction, una nuova rubrica curata dal sottoscritto intitolata Numeri Uno. Si tratta di un angolo dedicato alle pubblicazioni di fantascienza apparse in Italia nel corso degli anni, attraverso la disamina del loro primo fascicolo. Un`occasione unica per i curiosi e i potenziali collezionisti per vedere le copertine dei mitici numeri uno di molte delle testate che hanno tracciato la storia della science fiction nel nostro paese. Restate sintonizzati su queste pagine tutti i mesi perché le sorprese non mancheranno di certo.
Iniziamo questo percorso random con la rivista che a mio avviso ha cambiato il modo di proporre la fantascienza in Italia e che se fosse andata avanti con le pubblicazioni avrebbe compiuto vent`anni proprio nel 1996: Robot.La copertina che vedete qui riprodotta è appunto relativa al suo numero d`esordio. Era l`aprile del 1976, e per sole settecento lire atterrò nelle edicole grazie ad Armenia Editore. Il suo direttore, Vittorio Curtoni (vedi l`intervista su Delos), impose fin da questo fascicolo una selezione critica e narrativa di elevato valore. Per la prima volta gli appassionati del genere si trovarono tra le mani validi racconti, opere delle più prestigiose penne internazionali, assieme ad una nutrita serie di rubriche e articoli che nel corso degli anni divenne sempre più folta e nutrita. Vittorio Curtoni, precedentemente direttore di Galassia (La Tribuna Piacenza), mise assieme un team di stimati collaboratori che venne subito apprezzato dalla migliaia di lettori e appassionati che vedevano in Robot finalmente superata l`impostazione classica delle pubblicazioni specializzate dell`epoca che si limitava a pubblicare narrativa, senza aggiungere nessuna rubrica critica o d`approfondimento (all`epoca Urania pubblicava in fondo ancora le strisce a fumetti). Ma veniamo a questo primo numero di centoventotto pagine. Una delle caratteristiche di Robot n.1 è la suddivisione netta delle due aree, quella dei racconti e quella delle rubriche. Robot ha proseguito anche per alcuni numeri successivi ha presentare tutti i racconti nella prima parte del fascicolo e gli articoli nell`ultima cinquantina di pagine. Con il numero 6 (settembre 1976) Robot venne (finalmente) impaginata mischiando le due sezioni dando alla testata un aspetto più tradizionale. Alcune delle persone che collaborarono all`ottima riuscita di Robot, sin da questo esordio, furono Giuseppe Caimmi (fan proveniente allora dalla fanzine di critica Alternativa), Piergiorgio Nicolazzini (oggi curatore collane Nord), Giuseppe Lippi (oggi curatore di Urania), Giovanni Mongini (critico di cinema), Franco Fossati (critico di comics e materie legate alla SF), Peter Weston (amico inglese di Vittorio Curtoni e ottimo saggista).
I racconti pubblicati su Robot n.1 sono tutti squisiti e personalmente amo Incubo a 64 caselle, godibile storia di fantascacchi opera di Fritz Leiber a cui viene dedicato anche il Ritratto d`autore, rubrica fissa di Robot per mano di Caimmi e Nicolazzini. Gli altri titoli sono Una storia da lupi del grande Thomas Disch, Stazione alieni di Damon Knight e per concludere L`uomo delle cascate di Harry Harrison.
Purtroppo bisognerà aspettare sino al sesto numero per vedere le magiche illustrazioni in bianco e nero di Giuseppe Festino accompagnare i racconti pubblicati. La stessa copertina che vedete qui riprodotta è un fotocolor dell`agenzia Grazia Neri.
Ma veniamo alle rubriche di Robot n.1: oltre al già citato Ritratto d`autore troviamo la rubrica Panorama internazionale che nel 1976 porta finalmente in Italia un po` di notizie di SF fresche su un mondo quasi sconosciuto. Abbiamo poi, nello spazio interviste, Harlan Ellison e anche in questo caso si tratta di una positiva novità per i lettori tradizionali di fantascienza perché possono finalmente approfondire autori e tematiche. Non a caso ecco anche su Robot n.1 la rubrica Temi classici della SF che esordisce con l`argomento In viaggio verso le stelle, a cura di Peter Weston. Per i fumetti spazio a Buck Rogers di Fossati, per il cinema si parla di Monster movies con Mongini e Lippi discute di Fantascienza come letteratura popolare. Fin da questo numero troviamo anche una rubrica di recensioni librarie della concorrenza.
Last but not least, l`editoriale. Un incontro fisso con Vittorio Curtoni che fin da questo numero diventa per molti fan un momento d`incontro virtuale con il direttore di Robot che di fantascienza se ne intende proprio!
La storia di Robot si conclude dopo quaranta numeri. Fino al n. 28/29 l`impostazione rimane molto simile, con ottimi lavori e sempre più materiale iconografico. Purtroppo con il n. 30 Robot inizia a pubblicare solo numeri antologici e la crisi editoriale obbliga l`editore Armenia a desistere. Tornerà successivamente con un`altra iniziativa notevole ma ancor più sfortunata qualche tempo dopo: Aliens. Questa, però, è un`altra storia che vi racconterò più avanti.
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