Ogni specialista di effetti visivi o di computer grafica, nel corso della sua carriera, accarezza l'idea di fare il grande salto e creare un progetto tutto suo. Ci sta provando anche Bruce Banit, americano di Kansas City, con il corto State of the Union – Chapter 1. Come si intuisce fin dal titolo, il lavoro nasce per raccogliere consensi (e fondi) in vista di uno sviluppo più ambizioso. Si tratta quindi di una breve clip che però crea premesse fortemente ancorate nell'immaginario fantascientifico.
Il discorso sullo Stato dell'unione negli USA viene pronunciato dal presidente una volta all'anno a camere riunite. Questa volta però il presidente dovrà accontentarsi di parlare alla nazione in streaming, da un cellulare. Questo perché gli alieni hanno deciso di spazzarci via. Non solo, il presidente rivela che prendiamo ordini da loro da cinquant'anni. E che è arrivata l'ora di lottare per la libertà. Cosa avverrà subito dopo? Basta guardarsi i cinque minuti di State of the Union – Chapter 1, l'ennesima testimonianza di cosa si può fare con un budget ridotto e gli strumenti giusti per rendere reale l'improbabile, sullo schermo di un computer.
Banit del resto non è proprio un esordiente. I suoi primi lavori risalgono alla fine degli anni Novanta, quando ha partecipato alla produzione di Star Trek: Deep Space Nine e Star Trek: Voyager (che gli hanno fruttato quattro nomination agli Emmy Awards). Nel suo curriculum figurano anche episodi di Lost, Pushing Daisies, Breaking Bad, Alcatraz, Revolution, Person of Interest, Almost Human. Dunque un vero e proprio specialista di serie televisive, cimentatosi già in passato in progetti personali, come World Builder, altro corto pubblicato nel 2007. Ecco dunque State of the Union – Chapter 1, in attesa di capire se vedremo anche i capitoli successivi.
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