È da poco partito il crowdfunding per il terzo capitolo di Dark Resurrection, uno dei fan film su Star Wars di maggior successo mai realizzati. Ma nel corso del 2013 la produzione, tutta italiana, non è rimasta ferma e ha pubblicato un ironico corto intitolato Closer.
Parla in sostanza dei pericoli del campeggio: Luke (Vincenzo Alfieri) e Sara (Elena Cucci) hanno in progetto di godersi un solitario e passionale weekend nel bosco. I loro programmi saranno stravolti quando due misteriosi visitatori piomberanno sulla Terra dallo spazio profondo, cambiando per sempre il loro destino.
Realizzato dalla stessa squadra di Dark Resurrection, per la regia di Angelo Licata, il corto riprende le atmosfere di film anni Settanta e Ottanta fra Ritorno al futuro e Incontri ravvicinati del terzo tipo. "Closer – scrive Licata – è una cosa semplice, ma è anche la punta dell'iceberg di una mitologia complessa e intrigante che abbiamo costruito attorno alle teorie sui rapimenti alieni."
Nelle intenzioni dunque Closer è un inizio, un incipit per un lungometraggio "di cui è già pronta la sceneggiatura". Il che rende il tutto più interessante, anche perché l'ambizione è di dare al tutto un respiro internazionale, non a caso la lingua scelta è l’inglese (ma sono disponibili sottotitoli in italiano). Le premesse ci sono, dal momento che la produzioni maggiori legate a Dark Resurrection hanno attirato l’attenzione del mondo, totalizzando milioni di visioni su Youtube.
Anche Closer è sbarcato direttamente online, una scelta precisa che punta a sfruttare le potenzialità della rete: "Internet è il futuro. Sempre più registi riescono ad attingere a fondi attraverso la rete. Le piattaforme di crowdfunding funzionano sempre meglio. Il pubblico può finanziare un progetto in cui crede, diventando produttore associato. Questo permette agli autori di finanziare i progetti mantenendo il potere artistico sul prodotto finale."
E dunque l'idea è quella di esportare prodotti di genere all'estero. "Spero che Closer sia un esempio di come anche in Italia si possa fare fantascienza. Basta crederci, perché i talenti ci sono, stanno semplicemente emigrando dove possono esprimersi liberamente." E dunque ecco Closer, fantascienza italiana alla conquista del mercato internazionale.
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