Autore simbolo della fantascienza hard, Robert Anson Heinlein non ha però disdegnato incursioni nel fantasy e nel fantastico, sempre con eccellenti risultati. L'antologia Il mestiere dell'avvoltoio raccoglie un romanzo breve e cinque racconti appartenenti alle opere che potremmo definire "irregolari".
Heinlein passa con disinvoltura dalle atmosfere horror e quasi dickiane di Il mestiere dell'avvoltoio alle impossibili geometrie di La casa nuova, crea la vorticosa creatura di La nostra bella città e i minacciosi cospiratori di Loro, avvolge il lettore nelle struggenti atmosfere di L'uomo che vendeva elefanti e lo trascina in una sfrenata cavalcata temporale con Tutti voi zombie. Un'antologia che mostra lo straordinario talento di un Heinlein insolito, ma sempre diabolicamente abile a giocare con le parole e le idee.
L'autore
Robert A. Heinlein (1907-1988). Notissimo nel campo della fantascienza tecnologica, si è divertito a stupire i lettori con alcuni racconti fuori quadro usciti su Unknown e altre riviste degli anni d'oro. Quest'ultimo tipo di produzione è stato raccolto in due antologie, Waldo + Magic, Inc. (1950) e The Unpleasant Profession of Jonathan Hoag (1959), che Urania ha tradotto in due volumi: Anonima stregoni (n. 1456) e Il mestiere dell'avvoltoio (n. 1474). Oggi viene presentata nuovamente la serie, in due parti come allora, reimpostando la cronologia delle antologie originali: nel primo volume (uscito su Urania n. 1596) Waldo e Anonima stregoni; nel secondo l'opera si conclude con il romanzo Il mestiere dell'avvoltoio e gli altri racconti, in modo da rispecchiare la raccolta originale del 1959 e la volontà degli eredi Heinlein.
La quarta di copertina
È uno dei grandi romanzi "irregolari" della sf: insieme al suo enigmatico protagonista, Jonathan Hoag, il lettore si trova preso in una ragnatela di terrori che comincia con una visita medica apparentemente banale e continua in un crescendo di colpi di scena fino a svelare il segreto dell’uomo sotto le cui unghie si nasconde una sostanza che non è affatto sangue. Dopo il romanzo, altri cinque capolavori della narrativa heinleiniana: La casa nuova con le sue architetture quadrimensionali, Loro con le sue creature in agguato, La nostra bella città col suo vecchio parcheggiatore che strappa giornali a fumetti, L'uomo che vendeva elefanti (e non disdegnava di "viaggiagli"); fino al paradosso di “Tutti voi zombie”, memorabile storia del futuro prossimo che in una precedente e audace versione italiana era stata intitolata "O tempora, o sexus!".
Robert Heinlein, Il mestiere dell'avvoltoio, traduzione di Vittorio Curtoni, Mondadori, collana Urania 1603, pagg. 238, euro 4,90
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