Lo scorso 11 gennaio è mancato uno degli attori più importanti del teatro italiano, ma anche del cinema e della televisione: Arnoldo Foà. Di questo grande artista voglio ricordare due sue incursioni nel mondo della fantascienza.
La prima è l'aver partecipato a quell'anomalo programma del 1979 che fu Racconti di fantascienza, scritto, diretto e soprattutto creato dal regista Alessandro Blasetti. Quest'ultimo era un grande appassionato di science fiction, oltre che uno dei più importanti registi del cinema italiano, e mise su questo programma (in tutto tre puntate) per la Rai in cui parlava liberamente dei temi della fantascienza per poi lasciare ad Arnoldo Foà la lettura (o se volete recitazione) di alcuni brani dei migliori racconti di science fiction americana. Come ad esempio Immaginatevi di Fredric Brown o Requiem automatico di Robert Scheckley. Dopo la lettura (e pensate bene alla "rivoluzione" di leggere racconti di fantascienza alla televisione italiana, che allora aveva solo due canali) Blasetti commentava i racconti, spesso dialogando proprio con Foà e poi andavano in onda tre brevi fiction, con alcuni degli attori più importanti dell'epoca. Fiction a loro volta tratti da racconti di fantascienza che potevano essere considerati dei telefilm, anche se più corti di quelli che comunemente il telespettatore era abituato a vedere alla televisione di allora.
Un programma d'avanguardia che in prima serata su Rai2 proponeva la fantascienza alla sua essenza naturale.
In tutto, andarono in onda 3 puntate, ognuna delle quali conteneva due racconti letti da Foà e tre fiction brevi. Arnoldo Foà prese parte anche come attore all'ultimo di queste brevi fiction, quella tratta dal racconto O.B.N. in arrivo di Edmund Cooper.
E sempre come attore, l'attore nato a Ferrara interpretò anche quello che viene considerato come il primo sceneggiato italiano di fantascienza: Operazione Vega, liberamente tratto da un soggetto radiofonico scritto da Friedrich Dürrenmatt negli anni Cinquanta e diretto da Vittorio Cottafavi. Siamo nel 1962 e la Rai vuole sperimentare un po' tutti i generi cine-televisivi e la fantascienza rientra a pieno titolo per essere proposta al grande pubblico.
Insomma, altri tempi. chiedete oggi a un attore italiano se vuole essere protagonista di una fiction o telefilm di fantascienza e la risposta, temo, non sarà del tutto positiva. O ancora. dov'è la Rai che realizza programmi così apertamente fantascientifici, o che realizzerà sceneggiati come Operazione Vega e A come Andromeda. O ancora che co-produce una serie come Spazio 1999.
E attori come Foà che non hanno timore di confrontarsi con storie e personaggi fuori dalle logiche dell'epoca sono di altro
Eh, si, quei tempi sembrano ormai lontani, nel futuro ovviamente.
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