Ha funzionato benissimo il piano della Fox di non far debuttare il trailer di Dawn of the Planet of the Apes, il sequel-del-prequel/reboot, nella stessa settimana in cui in rete comparivano quelli di un'agguerrita concorrenza. Solo un brevissimo teaser, che potete vedere in fondo all'articolo, e poi l'appuntamento al 18 dicembre per il primo vero trailer.
Ed eccoli comparire in tutto il loro cupo splendore, i protagonisti vecchi e nuovi della saga. Vecchi, perché è ancora Ceaser/Andy Serkis a guidare l'esercito delle scimmie, ma l'intero cast umano è stato cambiato: niente più James Franco, al auo posto Gary Oldman, Keri Russell (Dark Skies)e Jason Clarke (Zero Dark Thirty e principale candidato al ruolo del nuovo John Connor in Terminator: Genesis), senza contare il cambio al timone della regia: da Rupert Wyatt a Matt Reeves (Cloverfield).
Dieci anni dopo gli eventi di L'alba del pianeta della scimmie (che in realtà si intitolava Rise of the Planet of the Apes), il mondo è un posto cupo, buio e freddo. L'umanità è stata decimata dal virus creato da James Franco nel primo film.
Il plot ufficiale racconta: "Una crescente nazione di scimmie modificate geneticamente è minacciata da un gruppo di umani sopravvissuti al virus propagatosi dieci anni prima. I due gruppi raggiungono una pace precaria, che si rivelerà essere di vita breve, perché entrambi gli schieramenti sono sull'orlo di una guerra che determinerà quale sarà la specie dominante sul pianeta Terra".
In questo nuovo contesto, Gary Oldman è Dreyfuss, il bellicoso capo della comunità umana, mentre Jason Clarke interpreta Malcom, un ex architetto che cerca di creare una pacifica convivenza con le scimmie.
Intervistato da The Playlist, Reeves ha raccontato come ha immaginato l'evoluzione della storia e delle scimmie dieci anni dopo gli eventi del primo film: "Ho voluto creare un senso di continuità nell'evoluzione così come era stata impostata nel primo film. Non è che ora le scimmie siano in grado di parlare in modo sofisticato. Il mio desiderio è di creare una storia emozionante e avvincente che racconti il passaggio da scimmie a esseri totalmente senzienti".
Un altro aspetto che interessava al regista era creare un maggior grado di realismo, anche nelle ambientazioni: "La civiltà delle scimmie vive nelle foreste tra Vancouver e New Orleans. Le due ambientazioni principali sono San Francisco e il parco nazionale Muir Woods, dove si è nata la nazione delle scimmie. Abbiamo ricostruito molte ambientazioni all'aperto, girando con la pioggia e il vento, per creare una sensazione di realismo."
Uno degli aspetti meno riusciti del film precedente era legato alle scene in cui le scimmie erano realizzate interamente in computer grafica, perché dovevano compiere dei movimenti che gli attori non potevano proprio replicare: "Il realismo è l'aspetto che ho voluto seguire anche nei movimenti delle scimmie. Volevo vedere i veri movimenti degli attori e degli stunt-man, quello che vedrete è stato fatto realmente, non costruito in computer grafica".
Dawn of the Planet of the Apes (sarà interessante vedere come lo intitoleranno da noi) è previsto in uscita negli Usa l'11 luglio 2014 e il 31 da noi. Nel frattempo vi lasciamo con la guerra prossima ventura tra la vecchia e la nuova specie dominante.
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