Nei romanzi di fantascienza il nostro pianeta è stato invaso numerose volte da alieni di ogni specie e forma, ma questa volta lo scrittore Stephen Wallenfels con il suo romanzo d'esordio POD – Perle di Orrore e Distruzione (POD, 2009) ci narra un attacco alla Terra atipico. Non leggeremo di enormi astronavi che sbarcano truppe di mostruosi e cattivi alieni oppure invasioni silenziose e occulte. Niente di tutto questo.

Le astronavi ci sono, ma somigliano a enormi perle, si librano sopra ogni città o paese e uccidono (vaporizzano?) ogni essere umano che si muove all'aperto, oltre che ogni tipo di veicolo. I sopravvissuti devono rimanere nascosti negli edifici, nei garage o nei centri commerciali. Il lettore la seguirà attraverso gli occhi e le vicissitudini raccontate a capitoli alterni dalle voci di due ragazzi: Josh di sedici anni e Meg di dodici.

I due ragazzi non si conoscono e si trovano in due situazioni completamente differenti. Josh è chiuso in casa con il padre, che rivela atteggiamenti ossessivi. La situazione diventa sempre più difficile mano a mano che l'acqua e il cibo si esauriscono. Per Meg la situazione è ancora più difficile: al momento dell'attacco delle sfere era rimasta in macchina, in un parcheggio sotterraneo di un albergo in attesa del ritorno della madre. In auto non ha quasi nulla se non un bottiglietta d'acqua e alcune birre. Meg abbandona l'auto per cercare la madre, ma anche per procurarsi del cibo. Si troverà in situazioni pericolose, non certo per gli alieni, ma per colpa di altri esseri umani. Josh invece vede ciò che accada dalla sua finestra anche se deve badare al padre.

In questo primo romanzo (ne seguiranno almeno altri due) il pericolo degli alieni serve a descrivere il comportamento e le reazioni umane di fronte a un pericolo imprevisto.

Un brano dal testo

Io le chiamo POD, sta per Perle di Orrore e Distruzione. Perle perché mi ricordano un paio di orecchini che ho comprato per mia madre, a Natale dell'anno scorso. Da ognuno pendeva un'unica perla, rotonda, liscia e nera come l'inchiostro. Non era molto grande, ma se la guardavi nel modo giusto, pareva brillare di una misteriosa luce.

Anche le POD, se le osservi abbastanza a lungo con un binocolo, sembrano avere qualcosa che si accende al loro interno. Io ci vedo delle forme indistinte. Mio padre dice che si vede solo del metallo spaziale.

Quanto alla parte dell’”Orrore" e "Distruzione"... mi basta chiudere gli occhi. Vedo il viso di]amie, i suoi occhi sbarrati, la bocca congelata in un grido silenzioso. Era lì, e un attimo dopo non c'era più. Come se fosse stata cancellata.

Abbiamo contato le POD, oggi dopo colazione. In un taccuino mio padre scrive:

15 maggio/8:55 - 125 POD.

«Per quanto tempo faremo questa conta?»

«Ogni giorno.»

«E lo scopo dell'esercizio sarebbe? »

«Seguire i cambiamenti»

«Per quale motivo?»

«Per capirci qualcosa, magari.»

«Tipo?»

Mio padre sta disegnando un asse X e un asse Y, e li contrassegna con Giorni e POD.~

Scrive 125 in fondo all'asse verticale.

«Tipo?» torno a chiedere.

«La loro prossima mossa.»

L'autore

Stephen Wallenfels è nato nel New Hampshire e si è laureato in Educazione Fisica all'Alliant International University di San Diego. Vive con la moglie nello stato di Washington dove lavora come direttore marketing. POD è il suo romanzo d'esordio. Attualmente sta lavorando al seguito.

La quarta di copertina

Il giorno in cui le misteriose sfere compaiono nel cielo, Megs rimane intrappolata nel parcheggio di un albergo. Dall'altra parte del Paese, Josh è chiuso in casa con un padre ossessionato dalla pulizia. Niente elettricità, le comunicazioni sono azzerate, l’acqua e il cibo stanno per finire. Josh e Megs, come ogni abitante del pianeta, dovranno rispondere a un'unica, cruciale domanda: cosa saresti disposto a fare per sopravvivere?

Stephen Wallenfels, POD – Perle di Orrore e Distruzione (POD, 2009)

Traduzione Simona Brogli

Edizioni Piemme, pagg. 291, euro 17,00