Tomorrow People, attualmente in programmazione sulla rete CW, la stessa che si sta godendo il successo di Arrow, è il remake di una serie britannica degli anni '70 già fatta rivivere verso la metà degli anni '90 del secolo scorso. Protagonisti sono adolescenti che a un tratto sviluppano superpoteri e che vengono organizzati in una specie di gruppo o società che cerca di rimanere il più possibile segreta per il timore che questi "uomini del domani" vengano perseguitati dal resto dell'umanità.
Se qualcuno pensa che questa descrizione corrisponda alla parola mutanti (X-Men e seguiti vari) ha naturalmente azzeccato. Non dimentichiamoci che, nelle intenzioni originali, i mutanti Marvel dovevano essere ragazzini che avevano appena passato la soglia della pubertà (confermato dalla recente All-New X-Men), quindi non ci sarebbe da stupirsi se questo Tomorrow People presenta una squadra di giovani che non sfigurerebbero in una sfilata di modelli (ottimo per chi segue queste inezie, superfluo per gli altri). La cosa, malgrado le intenzioni, lascia un poco spiazzati fin dal pilot, che offre la sensazione di un Twilight con supereroi al posto di vampiri e lupi mannari.
Tutto prende le mosse quando il giovane Stephen (Robbie Amell, cugino dell'Arnell di Arrow) non riesce a organizzare la propria vita di confuso teenager a causa dei propri poteri (che non sa ancora di avere). In suo soccorso compaiono Cara (l'attrice Peyton List vista in Flash Forward) e John (Luke Mitchell), che oltre a far intuire un triangolo amoroso già soporifero, mettono in guardia Stephen da chi vuole bloccare questi Homo superior del futuro umano.
Un'agenzia governativa chiamata Ultra, guidata dal Dottor Jedikiah Price (Mark Pellegrino di Lost) soggioga i giovani con superpoteri per utilizzarli contro chi è ancora in libertà. A complicare le cose Stephen scopre anche di essere una specie di prescelto/messia, visto che suo padre era stato il più potente degli uomini di domani prima di scomparire. Si aggiunge poi il fatto che Price ha un legame famigliare abbastanza importante con i due e che Stephen decide di mescolare le carte per "combattere dall'interno".
Come è poi ormai da tradizione nelle serie USA degli ultimi anni, i prossimi episodi promettono altre rivelazioni che dovrebbero portare alla scoperta di ulteriori legami tra tutti i personaggi presenti, facendosi beffe delle coincidenze.
Prodotta da Greg Berlanti, la serie ha esordito con 2.3 milioni di spettatori per scendere al terzo episodio con 1,9 (forse un calo un po' più che fisiologico) e senza particolari meriti attribuiti dalla critica. Malgrado questo la rete CW ha deciso di aumentare gli episodi da produrre portandoli da 10 a 13.
Nella serie originale inglese c'era anche una complessa "mitologia" alla spalle degli uomini del domani che si legava a extraterrestri in visita al nostro pianeta fin dai tempi delle piramidi, trame archeofantascientifiche tipiche di quel periodo. Non ci sono indizi che il reboot USA abbia intenzione di ripercorre queste strade.
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