Il 3 ottobre sulla Stampa appare un articolo del famoso astrofisico che denuncia quanto ai suoi occhi il film di Alfonso Cuaròn appare quindi ben poco plausibile. Tra gli aspetti che suscitano la sua incredulità ci sono i detriti spaziali, la distanza tra il telescopio spaziale Hubble e la Stazione Spaziale Orbitante e la composizione della tuta spaziale. Ma come avremmo dovuto vedere queste scene, perché fossero plausibili?
Quanto è sporco lassù
Quanto è sporco lassù
Nei primi minuti del film vediamo le operazioni di manutenzione del telescopio spaziale Hubble che vengono interrotte dall'arrivo di alcuni detriti spaziali, derivati dalla frammentazione di un satellite russo. Sfortuna vuole che l'orbita di questa immondizia spaziale sia simile a quella del telescopio, e uno scontro sembra perciò essere inevitabile. I poveri astronauti, personificati da George Clooney e Sandra Bullock, devono perciò rientrare di corsa nello Shuttle, mentre i frammenti si avvicinano minacciosi. Ma non fanno in tempo. Lo Shuttle e il telescopio vengono ridotti in brandelli e i due protagonisti restano in balia del vuoto spaziale.
Distanze relative
Il secondo aspetto che ha non ha convinto Bignami è stata la distanza cinematografica tra la ISS e il telescopio spaziale Hubble. Subito dopo lo sfortunato incidente, Clooney trasporta infatti la collega al riparo sulla Stazione Spaziale, che guarda caso era proprio lì nelle vicinanze. E lo fa usando il (quantomeno sospetto) getto di stabilizzazione della tuta. "Ennesima dose di FFDC".
Anche l'astronauta è sexy
In ogni caso, una volta fuggita a tutti i pericoli dello spazio facendo largo uso della fiducia del pubblico, Sandra Bullock riesce a raggiungere la ISS e a mettersi comoda togliendosi la tuta spaziale. Si sfila la parte dorsale e, con qualche colpo di reni, anche la parte inferiore della tuta se ne va. Quello che le resta addosso dopo questa operazione è soltanto un paio di calzoncini molto corti e una canotta scollata. Un abbigliamento capace di mettere in crisi il più serio degli astronauti. Nella realtà, tuttavia, la bella astronauta non avrebbe avuto occasione di mostrare le sue forme.
Esimio predecessore
E pensare che una versione fisicamente più plausibile era già stata scritta da Ray Bradbury, nel 1949. Il titolo era Caleidoscopio e raccontava di un simile incidente in orbita, con esiti meno fortunati.
In ogni caso, per quelli che prendono la deprecabile decisione di non leggere il racconto, ecco la versione fisicamente plausibile di Gravity.
- Abortire la missione: siete sulla possibile traiettoria di alcuni detriti.
- Da dove arrivano?
- La direzione è…
Il telescopio spaziale si squarcia di colpo, sullo Shuttle si aprono enormi fenditure. La Bullock si disperde nello spazio, Clooney resta aggrappato al relitto dello Shuttle. I protagonisti sono impotenti e continuano a parlare tramite la radio fino a che non finisce l’ossigeno o finchè uno dei due si incendia nell'atmosfera.
Fine.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID