Minerva Edizioni ha recentemente pubblicato il romanzo Hitorizumo (2013) di Nicola Skert. L'autore sceglie come spunto narrativo lo spegnimento improvviso del sole, un evento catastrofico che spaventava l'uomo fin dalle epoche più antiche. L'autore non dà nessuna spiegazione del fenomeno che colpisce l'umanità, ma descrive i comportamenti di fronte alla morte certa.
Protagonista della vicenda è Paolo, è un giovane metereologo. Vive in città con Angela e il figlio Giulio. È una bella e tersa mattinata quando si reca al lavoro. È in ufficio quando all'improvviso tutto si fa buio. Osservando dalle ampie vetrate, si rende conto che è calata inaspettata una notte, un buio totale. Paolo e i suoi colleghi restano allibiti. Una scena poco differenze accade a casa, dove Angela scesa in cantina non si rende subito conto dell’accaduto. Sarà Giulio a gridarle che tutto è diventato buio.
Paolo e i colleghi lasciano subito il laboratorio per recarsi a casa. Sarà un viaggio irto di difficoltà. La gente per strada si lascia prendere dal panico e in molti l'atavica paura si manifesta in atti di vandalismo e violenza. Nel racconto seguiremo il viaggio di Paolo muovendoci fra il presente e continui flashback. Il protagonista ha la sensazione di essere seguito, controllato. Vedrà con la coda dell'occhio delle ombre che lo braccano: Paolo si chiede se sono reali, se quelle cose le vede solo lui. E, in un crescendo di tensione e di angoscia, si arriva al colpo di scena finale.
Una postfazione riporta studi scientifici che prendono in esame l'ipotesi di un totale spegnimento del sole. Tenendo conto di vari fattori, si arriva a determinare che l'uomo morirebbe e la vita in generale cesserebbe del tutto nel giro di 190 giorni.
L'autore
Nicola Skert, nato a Udine nel 1972, ha vissuto fino all'adolescenza a Tarvisio, per una decina di anni a Trieste e dal 2005 a Udine. Laureato in Biologia con un Dottorato di Ricerca alle spalle, nel primo semestre del 2007 ha seguito un corso di giornalismo e scrittura creativa. Come Biologo ha scritto alcuni articoli scientifici e ha lavorato presso il Dipartimento Provinciale di Trieste dell'ARPA FVG. Ha esordito con Pus Underground (Edizioni Montag, 2010). Con Hitorizumo ha vinto il premio Città di Trieste per il miglior romanzo inedito.
La quarta di copertina
Una notte improvvisa e inaspettata avvolge la terra, precipitando gli uomini nel caos e nel terrore. Paolo, un giovane meteorologo, con un mezzo di fortuna cerca di far ritorno dalla sua famiglia che si trova, come tutti, ad affrontare la catastrofe planetaria. Sulla strada verso casa, attraverso un ambiente freddo e ostile, troverà ad attenderlo un'umanità preda della paura, immersa in un'oscurità senza speranza né spiegazione, sconvolta da una violenza atavica e incontrollata. Un percorso affrontato da Paolo con coraggio e determinazione, sospinto dalla voglia di sopravvivere nonostante tutto. In bilico fra il presente e continui flashback, avvertirà la presenza di ombre che lo accompagnano, lo seguono, lo braccano. Chi sono? Da dove vengono? Come fanno a sapere tutto di lui? Le percepisce solo lui o sono comuni a tutti? In una tensione che non lascia respiro verso un finale inatteso, Hitorizumo è un romanzo del buio e nel buio. Perché è proprio nell'oscurità che a volte si può vedere lontano. Molto lontano, poiché niente è come sembra.
Nicola Skert, Hitorizumo (2013)
Minerva Edizioni, collana Narratori Minerva, pagg. 383, euro 15,00
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