Il corto di questa settimana arriva dalla Spagna, in particolare da Siviglia, dove un piccolo studio di effetti visivi ha deciso di auto-produrre un lavoro di fantascienza. Project Shell nasce dalla collaborazione fra lo studio e vari professionisti del settore, che hanno dedicato il loro tempo a un progetto realizzato con fondi vicini allo zero. Tre minuti di girato, una sola attrice in carne e ossa (e qualche componente cyber...) e tanta computer grafica, soprattutto nei primi minuti, per un corto che per ora è più uno spunto ben fatto, da mettere in vetrina sperando in ulteriori sviluppi.
Si narra la storia di Kate Sorin, che nel 2086 ha deciso di aderire volontariamente al progetto Shell. La Confederazione Occidentale ha visto nella creazione di cyber-cloni un'opportunità per elevare l'umanità verso una condizione di vita migliore, ma i cloni – nati per essere schiavi – hanno conservato parte della loro componente umana e si ribellano. Viene così varata la CHD (Clone Hunter Division), una divisione della polizia il cui compito è dare la caccia ai cloni fuggitivi. In particolare 0258, clone di Kate, si è dato da tempo alla macchia, ma nella fuga qualcosa va storto e, nel corso di una sparatoria, muore la figlia di Kate. Quest'ultima decide che non avrà pace finché non consumerà la sua vendetta…
Oltre al corto in sé, Blow Studio ha reso disponibile un breve video in cui viene mostrato il lavoro di post-produzione, ovvero l'aggiunta delle componenti di computer grafica sul girato. Uno spaccato interessante per rendersi conto di come oggi, anche con pochi mezzi, si possono realizzare brevi lavori degni di nota, che spesso – grazie al visibilità online – arrivano ai tavoli giusti.
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