La strumentalità dell’uso della parola fantascienza fatta da Ratzinger è chiara: se una teoria scientifica è contro la visione della creazione del mondo e dell’uomo così come esposta dal cattolicesimo allora è fantascienza. Il papa emerito, infatti, parla di teorie scientifiche come di “visioni ed anticipazioni, per giungere ad una vera conoscenza, ma sono, appunto, soltanto immaginazioni con cui cerchiamo di avvicinarci alla realtà.” In questo senso Ratzinger coglie almeno un aspetto interessante: lo stretto rapporto tra scienza e fantascienza, riconoscendo alla seconda il ruolo di strumento utile alla fantascienza per arrivare alla verità scientifica. Detto in altri termini, se uno scrittore oggi immagina che fra vent’anni i dinosauri saranno clonati e riportati in vita e poi effettivamente ciò accadrà, allora la fantascienza ha in qualche modo ispirato la scienza. Nel caso specifico, tuttavia, papa Benedetto XVI vuole intendere che ci sono opere che pretendono di essere scientifiche ma restano fantascienza. Come il già citato saggio di Monod che, per quanti non conoscessero lo scienziato è uno che ha vinto anche il Premio Nobel per la medicina.
La citazione strumentale della parola fantascienza è usata da Ratzinger per confutare la teoria dell’evoluzione che ha origine proprio nell’opera di Darwin e che è uno dei pilastri della biologia. Non a caso tale teoria è spesso bandita nelle scuole cattoliche e anche in quelle che dovrebbero essere laiche per natura, perché gestite dallo Stato.
Stesso discorso vale per l’atro libro citrato da Benedetto XVI, Il gene egoista di Richard Dawkins che addirittura viene classificato come "classico della fantascienza". In questo saggio Dawkins espone la sua visione evoluzionistica della vita, laddove identifica nel gene, anziché nell'individuo o nella specie, il soggetto della selezione naturale espressa nella teoria di Darwin. Comprendiamo bene, dunque, come per papa Benedetto XVI queste opere e certi scienziati siano classificabili come fantascienza. Sostituire Dio come creatore dell’uomo con un batterio è dura da digerire per un credente, meglio tirare in ballo la fantascienza.
Un dubbio ci rimane: assodato che Ratzinger usa la fantascienza in modo strumentale, non possiamo non chiederci se papa Benedetto XVI abbia effettivamente letto romanzi di fantascienza. Se le sue letture sono state fugaci, ci permettiamo – con tutto il rispetto – di proporre la lettura di un classico del genere: A Case of Conscience di James Blish, in italiano il titolo è Guerra al grande nulla.
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