L’effetto visivo più complicato, ha spiegato Muyzers, sono stati gli esterni di Elysium. “Doveva essere l’immagine di un anello che ruota, visibile dalla Terra. Anche da lontano, la sua forma è riconoscibile, assomiglia a quella di una fede nuziale che si staglia contro il cielo”. Dunckley ha invece sottolineato come le immagini dovevano essere sempre più credibili, nel momento in cui si avvicinano alla stazione spaziale: “Elysium fluttua nello spazio come un anello gigantesco, e mentre ci avviciniamo, scorgiamo gradualmente i suoi particolari, le piante, gli uccelli, i palazzi. Viaggiamo nello spazio e improvvisamente arriviamo a Beverly Hills”.
Secondo Muyzers il design di Elysium è basato su una reale idea scientifica. “Neill si è consultato con alcuni scienziati ed ingegneri del Jet Propulsion Laboratory della NASA, chiedendo il loro parere. Era un’idea plausibile, data la tecnologia?”, si è chiesto Muyzers. “La cosa bella è che anche la NASA ci aveva già pensato, anche se in modo diverso. Ma un anello che ruota nello spazio creando il proprio campo di gravità, è comunque un concetto realistico”. Non è solo il movimento rotatorio dell’anello a fornire la gravità alla stazione spaziale: la grande quantità d’acqua della stazione agisce come bilanciere per far continuare a ruotare il mondo high tech. “Per ottenere un’atmosfera sostenibile, è necessario un anello circoscritto”, ha continuato Muyzers, “c’è un anello che purifica l’aria, creando la pressione e forzando l’aria a restare in superfice”.
L’atmosfera è stata l’ennesima sfida del film. “Quando dalla Terra, guardiamo il cielo, vediamo l’azzurro intenso sopra di noi e un chiarore all’orizzonte”, ha spiegato Muyzers. “Ad Elysium questo effetto è invertito. Lì è come trovarsi all’interno della gomma di una bicicletta e quindi l’aspetto dell’atmosfera è ben diverso. Anche la notte e il giorno sono diversi. Sulla Terra non ti accorgi della notte che scende, perché semplicemente gradualmente diventa buio. Ma su Elysium, è possibile vedere le parti dell’anello che si trovano ad un’ora diversa del giorno, avvolte nel buio mentre da noi c’è ancora la luce. Rendere questo effetto è stata una vera sfida”.
Per Muyzers, la cosa più utile per il design e gli effetti visivi è stato il set ed osservare come lavorava il regista. “Abbiamo trascorso tanto tempo con Neill a Johannesburg durante la lavorazione di District 9 e anche stavolta non è stato diverso”, ha detto. “Neill è un esperto di effetti visivi. Ha lavorato in questo campo, conosce tutti i limiti degli effetti e sa come utilizzarli nel modo migliore. È uno straordinario regista creativo”.
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