Delos 19: Feedback

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Riportiamo due risposte alla lettera di Enrico Barbierato pubblicata sul numero scorso. Gli estensori sono curatori di due fra le migliori fanzine italiane degli ultimi anni: il primo, Giuseppe De Rosa, ha curato Terminus ed è uno dei redattori dell'area fantascienza di McLink; il secondo, Cristiano Calligaro, anima la fanzine Baliset. Da notare che entrambe queste fanzine hanno una propria home page su Internet.

Subject: Delos 18 e Barbierato Sent: 14-07-1996 12:08 Received: 14-07-1996 16:56 From: Giuseppe De Rosa, MC4612@mclink.it To: silvio.sosio@pobox.com

Cari amici di Delos, questa mia e' in risposta all'e-mail di Barbierato apparsa sull'ultimo numero.

Le parole di Enrico mi permettono di fare brevemente il punto (a titolo personale) su quella che e' ormai la situazione del fandom e della SF in Italia.

La situazione odierna del fandom si puo' secondo me ricondurre ad un fenomeno fisiologico che si e' ormai quasi del tutto verificato, e cioe': la generazione dei fanzinari "doc" della fine degli anni 70 e di tutto il decennio degli 80 e' cresciuta.

Parafrasando Hegel, si potrebbe dire che "i cavalieri mettono giudizio... per quanto uno possa esser venuto a lite con il mondo ed esserne stato respinto, alla fine per lo piu' trova la fanciulla adatta e un posto qualsiasi, si sposa e diviene un filisteo come gli altri".

Il che e' come dire che anche le menti piu' brillanti, le penne piu' argute ed entusiaste di quegli anni, una volta raggiunta una certa eta' (intorno alla trentina?), hanno scoperto loro malgrado che vi sono necessita' piu' impellenti da soddisfare che non occuparsi esclusivamente di fantascienza.

Niente di strano in tutto cio'... come dicevo prima e' naturale.

Quello che e' strano pero' e' che, ad una generazione di appassionati che si allontana, questa volta una nuova generazione che si avvicina NON vi e' stata (o almeno cosi' pare).

Barbierato si lamenta del Cyberpunk (che non e' abbastanza di sinistra...) e rimpiange i bei tempi di Dick e compagnia bella... e' un po' di tempo a questa parte che dovunque mi giri non sento altro che rimpianti per i bei tempi che furono, e di "quanto era meglio prima quando eravamo giovani noi e la fantascienza la si faceva cosi' e cosa'".

Tutti questi signori (a trentanni non si puo' piu' chiamarli "ragazzi", no?) farebbero bene a rassegnarsi e a rendersi conto che I TEMPI CAMBIANO.

Non ho intenzione di fare qui alcun intervento in difesa del Cyberpunk (io sono uno di quelli che lo apprezzano) che ha avuto i suoi meriti ed i suoi difetti ma ho l'impressione che aspettarsi, augurarsi e sperare che la SF torni indietro ai tempi pre-Gibsoniani sia quanto di peggio un appassionato possa fare.

Come scriveva Silverberg nel 1970 (la citazione dell'autore e dell'anno non e' casuale): "Indietro non si torna mai, si continua ad arrampicarsi, a salire".

E veniamo alle nuove leve. Barbierato ha ragione quando dice: >>prima di scrivere SF, questa gente dovrebbe leggere le opere altrui, >>informarsi, porsi delle domande, accettare le critiche ed imparare la >>lingua italiana.