Castelvecchi pubblica un romanzo importante in ambito fantascientifico e non solo. Si tratta di Memorie di un'astronauta donna (Memoirs of a Spacewoman, 1962) della scrittrice, saggista e poetessa Naomi Mitchison che nella sua lunga carriera ha scritto oltre novanta libri tra saggi, poesie, romanzi e racconti anche di fantascienza e fantasy. Purtroppo nel nostro paese è stato pubblicato solo questo romanzo e pochi racconti (quattro per la precisione) sparsi in varie antologie.
Nella fantascienza il protagonista è perlopiù un uomo, ma nel 1962 l'autrice scrisse questo romanzo con una protagonista donna. Mary vive in un lontano futuro: l'uomo è in piena espansione tra le varie galassie con viaggi lunghissimi che gli esploratori passano in "sospensione". Il romanzo inizia con Mary che pensa ai suoi figli, in particolare a Viola (un essere umano aploide, concepita come risultato di interazione sessuale con un marziano) e ad Ariel (una creatura aliena che potrebbe essere visto sia come un parassita o una specie di bambino), ai padri dei suoi figli, agli amici. Si chiede che età avrebbe contando tutti gli anni passati in sospensione.
Viaggia in astronavi esploratrici e il suo compito è entrare in contatto con specie aliene. Deve porre con queste le basi per comprendersi. Un lavoro certo non facile e le esperienze accumulate in passato quasi non servono quando si incontrano razze completamente diverse dalle precedenti. Spesso per portare a termine le proprie missioni Mary non può limitarsi al freddo distacco scientifico, ma deve lasciarsi coinvolgere e mettersi in gioco, con il corpo come con la mente.
Un romanzo fondamentale nella narrativa di fantascienza e, come è scritto giustamente nella quarta, "crea un ponte tra i racconti di viaggio dell'Ottocento e la migliore fantascienza degli anni Settanta: da Philip Dick a Robert Scheckley, da Kurt Vonnegut a Ursula Le Guinn, tutti le devono qualcosa".
L'autrice
Naomi Mitchison (Edimburgo, 1897 – Carradale, 1999). Nata Naomi Margaret Haldane, figlia di un celebre biologo, è stata una scrittrice, poetessa e saggista scozzese intensamente impegnata nell'attività politica e nella difesa dei diritti civili. La sua vasta produzione letteraria comprende più di novanta libri tra saggistica, narrativa e poesia. Come narratrice, la Mitchison si è confrontata con diversi generi letterari, spesso sovvertendone le regole, dal romanzo storico (The Corn King and the Spring Queen, 1931) al fantasy (Graeme and the Dragon, 1954) alla fantascienza speculativa, di cui Memorie di un'astronauta donna (1962) è una delle opere fondamentali. Della produzione saggistica ricordiamo il coraggioso e censurato We Have Been Warned (1935), che affronta anche temi di etica sessuale come lo stupro e l'aborto. Parallelo a quello letterario, l'impegno politico di Naomi Mitchison, svolto su scala sia locale che internazionale, è proseguito nel corso di tutta la sua ultracentenaria esistenza.
La quarta di copertina
Un futuro lontano, galassie popolate di sconcertanti creature e infine i «Terrani», gli umani del futuro, che si confrontano con le opzioni infinite della biologia, dell’etica, della sessualità, delle relazioni. L’alieno può essere un semplice ermafrodito o una farfalla senziente, una creatura radiale, un millepiedi gigante o un’aerea, impalpabile, sensibile intelligenza. Stabilire un contatto con queste forme di vita è compito degli esperti in comunicazione come Mary, un mestiere affascinante e rischioso dove la regola è l’imprevisto. Tanto più che, per portare a termine le proprie missioni, Mary non può limitarsi al freddo distacco scientifico ma deve lasciarsi coinvolgere e mettersi in gioco, con il corpo come con la mente. Le sue Memorie non sono soltanto un capolavoro della narrativa d’anticipazione, ma un romanzo utopista, influente e modernissimo, attuale ora come quando fu scritto, nel 1962. Naomi Mitchison, scrittrice eclettica e attivista politica, crea un ponte tra i racconti di viaggio dell’Ottocento e la migliore fantascienza degli anni Settanta: da Philip Dick a Robert Scheckley, da Kurt Vonnegut a Ursula Le Guin, tutti le devono qualcosa. E devono molto a Mary, eroina curiosa ed empatica, scienziata e madre di figli ibridi, donna che coltiva il dubbio e considera l’alienità come un valore. Le sue avventure, in perfetto equilibrio tra dramma e ironia, sono l’immagine di un universo possibile, pericoloso e seducente, che metterà alla prova le vostre convinzioni e che, dopo averlo esplorato, non vorreste abbandonare mai.
Naomi Mitchison, Memorie di un'astronauta donna (Memoirs of a Spacewoman, 1962)
Traduzione Luciana Percovich
Castelvecchi, collana Biblioteca dell'Immaginario, pagg. 188, euro 17,50
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