Arriva nelle librerie la ristampa dell'antologia Le grandi storie della fantascienza (Isaac Asimov presents the Great Sf Stories, 18 – 1956). Si tratta del volume n. 18 e raccoglie il meglio della narrativa breve dell'anno 1956. Il nome che appare in copertina è quello del grande scrittore Isaac Asimov, che si avvalse anche dell'aiuto di un altro antologista per eccellenza, Martin H. Greenberg.
L'opera portata avanti da Asimov è stata gigantesca. Partendo dal 1939, ha raccolto anno per anno il meglio di quanto pubblicato nella narrativa breve di fantascienza. Un'opera che comprende 25 volumi e arriva al meglio dell'anno 1992. Ogni volume è una fonte di informazioni, curiosità, aneddoti e storie dei fatti salienti accaduti nel corso dell'anno. Ogni racconto è preceduto da informazioni sull'autore e su come è nato il racconto. Tutti i venticinque volumi dovrebbero trovarsi nella biblioteca di ogni appassionato di fantascienza.
In questo diciottesimo volume, oltre all'introduzione di Asimov, troviamo racconti di Alan E. Nourse, Mark Clifton, James Blish, Damon Knight, Theodore Sturgeon Algis Budrys e molti altri. In totale 14 autori per 14 racconti.
Ecco quanto scrive in merito Valerio Evangelisti: "Siamo nel 1956 e l'epopea vittoriosa della conquista dello spazio sta cedendo il posto all'ironia autocritica. La fantascienza detta 'sociologica' ha conquistato la scena, e per almeno un decennio nessuno saprà spodestarla. Quando ciò avverrà, tutto il cenere comincerà a scricchiolare".
I due curatori
Isaac Asimov (Petrovicvi 1920 - New York 1992) è stato biochimico, scrittore e divulgatore scientifico. Le sue opere sono considerate una pietra miliare nel campo della fantascienza. Straordinariamente prolifico, Asimov ha scritto più di trecento libri.
Martin H. Greenberg (1941 – 2011) era conosciuto come il re degli antologisti. Nella sua lunga carriera ha compilato 1,298 antologie, più molti altri lavori.
La quarta di copertina
"Siamo al volume 18 della straordinaria antologia curata da Isaac Asimov, ed è ormai evidente l'apertura del curatore nell'operare la scelta dei testi. Non un criterio letterario rigido, non un procedere per temi, non un catalogare gli autori più noti. Il discrimine è il rifiuto del banale, dello scontato, dell'ovvio. Invece è sottolineata la genialità, con la carica di provocazione che necessariamente le appartiene. Tale è infatti la visione che Asimov ha della SF: un genere letterario stimolante, che metta in scena, più che l'individuo, la società che lo circonda (per meglio dire, che circonda noi) e i suoi possibili sviluppi. Spesso grotteschi e ammonitori.
Siamo nel 1956, e tra la produzione dell'anno Asimov coglie l'originalità estrema di Interessi composti di Mack Reynolds. Uno scrittore sui generis, in contesto americano: marxista, dirigente di un partito trotzkista, avventuriero e viaggiatore (morirà in Messico). Nel suo racconto si parla di economia, si satireggia il presente. Lo stesso avviene in altri racconti, in particolare in quello di Damon Knight. Ma anche in molti altri l'epopea vittoriosa della conquista dello spazio, o il sense of wonder dell'incontro con razze aliene, sta cedendo il posto al sogghigno, all'ironia autocritica, allo sberleffo divertito ma tragico.
Isaac Asimov & Martin H. Greenberg (a cura di), Le grandi storie della fantascienza 18 (Isaac Asimov presents the Great Sf Stories, 18 – 1956)
Bompiani, collana Tascabili Bompiani 1167, pagg. 395, euro 13,50
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