Una trovata geniale che farà la felicità soprattutto di chi ormai non è più ventenne. Blood Dragon rappresenta l'ultima sorpresa di una Ubisoft davvero in splendida forma che si inventa, con un divertentissimo spin-off giocato sull'effetto nostalgia, il modo perfetto per riempire al volo l'attesa che ci separa dalla nuova generazione di digital entertainment verso la quale i principali editori hanno già iniziato a rivolgere il grosso delle loro attenzioni. Ed ecco il proverbiale coniglio dal cappello capace di fare di necessità virtù: Far Cry 3 che si veste di fantascienza vintage, per un tuffo colorato al neon negli anni '80. In pratica una cosiddetta total conversion, se non fosse che a svilupparla stavolta non è un gruppo di fan, ma lo stesso studio canadese del videogame originale, tra i titoloni più apprezzati del 2012.

La locandina di Far Cry 3: Blood Dragon porta la firma di James White, già autore del poster anni '80 del film Drive
La locandina di Far Cry 3: Blood Dragon porta la firma di James White, già autore del poster anni '80 del film Drive
Dall'allucinogeno arcipelago di un manifesto neo beat come Far Cry 3, sorta di The Beach in cui si respira un po' Cuore di tenebra e un po' Alice nel Paese delle meraviglie, ci si avventura nei laboratori segreti di un'isola fortezza che, pur ereditandone l'eccellente motore 3D e in larga parte lo stile di gioco, ha il sapore della grafica vettoriale e sembra uscita direttamente dalle fantasie di un teenager dell'epoca d'oro di Schwarzy, Robocop, i ninja, Terminator... Il tono non può che essere assolutamente dissacrante, in una continua presa in giro, sin dall'inevitabile tutorial, dei luoghi comuni cui ci hanno abituato decenni non appena di film, ma anche e specialmente di giochi elettronici, rispetto ai quali, con il suo retrofuturo analiticamente sempliciotto, Far Cry 3: Blood Dragon costituisce, perlomeno nell'atmosfera, un ritorno al passato, quando un cyborg - in inglese il protagonista ha la voce dall'attore icona Michael Biehn (Terminator, Aliens, Navy Seals) - poteva fermare un attacco nucleare strappando in scivolata dal missile un mucchio di fili all'ultimo secondo e, durante la missione, si doveva preoccupare unicamente di prendere i cattivi a calci nel sedere, salvando alla fine in un sol colpo tanto il mondo, quanto la donzella di turno.

La realizzazione è invece da primo della classe, con quelle sciccherie tipiche delle produzioni ad alto budget, nonostante il videogame, disponibile da oggi in formato stand-alone (non serve cioè la versione liscia di Far Cry 3 per giocare a Blood Dragon), pesi poco più di un GB e sia distribuito a prezzo scontato su console Ps3 e Xbox 360 tramite i canali digitali Xbox Live e Psn, regni degli arcade. Ovviamente esiste anche l'edizione per Pc - acquistabile scatolata o su Steam a € 14,99 - di questa curiosa parodia sparatutto del filone action che può darsi il cinque con Eat Lead e ci consegna in effetti una riflessione. Pure tra i più accaniti videogamer c'è chi comincia ad avere i capelli bianchi.