La storia di un corpo celeste che ci cade sulla testa dal cielo, è un tema trito e ritrito nel campo della fantascienza. C’è stato un periodo, più o meno coincidente con l’uscita di Armageddon, in cui ogni eroe cinematografico era chiamato a salvarci dalla minaccia di meteoriti o comete in rotta di collisione con la Terra. Eppure questa volta sembra che la Nasa stia valutando seriamente l’idea di mandare un equipaggio su un asteroide. Non si tratta, per fortuna, di deviare qualche sasso spaziale pericoloso, ma della possibilità di poter effettuare finalmente analisi in situ.
La notizia sembra incredibile, ma per ora è soltanto un rumor, nato dalla dichiarazione anonima di un responsabile Nasa al network americano NBC. L’annuncio è stato poi riportato lo scorso 6 aprile sul blog Cosmic Log, spiegando che l’anonimato è necessario perché il progetto sarebbe ancora in fase di valutazione e quindi non divulgabile.
La missione si baserebbe su uno studio redatto dal Kiss, il Keck Institute for Space Studies con sede alle Hawaii, che ipotizza una missione con un mezzo in grado di avvicinarsi e di “arpionare” un asteroide da sette metri di diametro e 500 tonnellate di peso. Dopo di che, l’asteroide verrebbe immesso in un orbita stabile oltre la Luna, dove sarebbe facilmente raggiungibile da una missione umana per uno studio diretto. Non si tratta però di un fulmine a ciel sereno: già dopo la sua rielezione, Barack Obama, aveva annunciato che il piano di esplorazione spaziale americano sarebbe passato attraverso lo sbarco umano su un asteroide. Probabilmente, il fatto che in questo caso sia l’asteroide a venire da noi e non viceversa è una pura questione di punti di vista.
Il prezzo? Stando alle previsioni dello studio, dovrebbe aggirarsi attorno ai 2 miliardi e mezzo di dollari. Una cifra paragonabile a quella spesa per il Mars Science Laboratory, ma che ha comunque sollevato dubbi sull’effettiva utilità della missione. «Non è una buona idea né sul piano scientifico né su quello diplomatico» ha commentato Scott Pace, direttore dell’Istituto per le Politiche Spaziali dell’Università George Washington «sarebbe più utile che gli Stati Uniti unissero gli sforzi con quelli degli altri paesi per identificare tutti gli asteroidi pericolosi per la Terra».
Anche Rick Tumlinson, capo della Deep Space Industries è contrario alla realizzazione di una missione del genere, temendo che «questo progetto possa rappresentare un invasione nel settore privato da parte della Nasa». Una dichiarazione non priva di interesse, se si considera che la sua azienda sta puntando proprio allo sfruttamento minerario degli asteroidi.
Si tratterrebbe in ogni caso di una missione tra le più delicate mai realizzate, date le ridotte dimensioni dell’asteroide, che presenterebbe notevoli problemi di ogni tipo, come quello di agganciarsi ad un asteroide ruotante in condizioni di scarsa gravità. Ma i nostri eroi preferiti possono dormire sonni tranquilli: anche se qualcosa andasse storto e il meteorite dovesse precipitare sulla Terra, esso si brucerebbe in atmosfera regalandoci soltanto una scia luminosa nel cielo blu.
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