L'estate televisiva americana è andata movimentandosi negli ultimi anni: prima ad appannaggio delle tv via cavo, a un certo punto anche le quattro principali emittenti in chiaro hanno scoperto che se hai qualche novità in onda tra giugno e agosto, avrai anche più di qualcuno pronto a seguirla.
In questo caso poi, la CBS ha deciso di giocare la sua carta più importante, ovvero la serie Under the Dome, basata sull'omonimo romanzo di Stephen King, che parte da un evento di stampo fantascientifico: la ridente cittadina di Chester's Mill (che ovviamente si trova nel Maine) si ritrova improvvisamente chiusa all'interno di una cupola trasparente, con nessuna possibilità di uscirne. Da qui in poi, mentre qualcuno cerca di capire cosa è successo e come uscirne, altri tirano fuori il peggio di se stessi.
Britt Robertson (Secret Circle), intervistata dall'Huffington Post ha raccontato: "Diventa molto spaventoso, molto in fretta". Stephen King aggiunge: "Gli occhi del pubblico usciranno dalle orbite quando la vedranno, è una serie che ti inchioda alla poltrona".
I due produttori esecutivi del telefilm sono Brian K Vaughan e Jack Bender, collaboratori storici di JJ Abrams e veterani di una certa serie su un gruppo di sopravvissuti a un disastro aereo su una stranissima isola. Racconta Bender: "Quando ho letto lo script, ho avuto la stessa sensazione di quando ho visto il pilot di Lost. Volevo davvero trascorrere del tempo con i questi personaggi nel loro mondo".
Il regista del pilot è il danese Niels Arden Oplev, conosciuto per essere l'autore della versione cinematografica originale di Uomini che odiano le donne, primo capitolo della trilogia di romanzi intitolata Millennium, del cui remake americano si era occupato David Fincher.
Lo sceneggiatore aggiunge: "Quando sono entrato nella produzione e ho letto la sceneggiatura del primo episodio di Brian, quello che mi ha entusiasmato è come si trattasse più di una storia sui personaggi con elementi di fantascienza e non il contrario".
Per il produttore, si trattava di una esplorazione metaforica e non solo: "È davvero l'analisi di persone che si trovano in una situazione straordinaria, inesplicabile e impossibile. Cosa faresti se un enorme cupola ricoprisse la tua città, cosa faresti? È ciò che faremmo tutti che rende grande la storia. Il nostro team di sceneggiatori ha creato dei personaggi che sono straordinariamente ricchi e affascinanti da seguire al microscopio".
Quanto al fatto che gli autori dovessero allargare la storia originale, Vaughan ha spiegato: "Stephen è stato molto generoso, ci ha detto che lui aveva sempre immaginato di raccontare cosa sarebbe successo a quelle persone per un arco di tempo di parecchi anni". Ma questo era solo l'inizio. "Per chi legge la storia, si tratta solo di pochi giorni, ma lui ci ha spronato a usare il romanzo come piattaforma di lancio. Usate i personaggi, usate i temi, ma non abbiate paura di andare verso nuove direzioni, è stato il suo consiglio."
Under the Dome, una produzione della Amblin di Steven Spielberg, arriverà sugli schermi americani il 24 giugno, per una prima stagione di tredici episodi. Eccovi qui di seguito la prima presentazione ufficiale.
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