Iron Sky in Italia non è rimasto molto a lungo nelle sale, quindi per molti spettatori italiani la versione home video, in uscita nel nostro paese il 20 febbraio, è l'occasione per scoprire il tuo film Iron Sky. Cosa diresti per convincerli ad acquistarlo?
Penso che il pubblico italiano capirà molto bene l’aspetto comico della politica presentato nel film, perché seguire la politica italiana e dell’Unione Europea è di per sé una cosa pazzesca! Credo comunque che gli italiani comprenderanno ed apprezzeranno in generale questo lato satirico del film.
Quali sono state le ispirazioni letterarie e cinematografiche di questo film? Hai usato riprese storiche o d'archivio?
Sicuramente ho visto e mi sono ispirato a film di fantascienza che hanno anche una certa componente storica e politica, in chiave satirica, come Starship Troopers – Fanteria dello spazio ed ovviamente Il Dottor Stranamore. Ma ho fatto anche una ricerca nell’ambito dei film sui nazisti, soprattutto quelli a tema quasi “esoterico”, come I ragazzi venuti dal Brasile. Ho letto alcuni libri su storie alternative di nazisti, ho letto Fatherland di Robert Harris e poi La svastica sul sole di Philip K. Dick. E poi ho letto testi storici sulla guerra ma anche riguardo gli esperimenti sulle armi segrete. Posso dire di aver fatto delle ricerche approfondite sui temi che hanno ispirato il film.
Iron Sky è una produzione davvero europea (be', anche un po' australiana). È una coproduzione che ha visto impegnati vari paesi. Com'è stato lavorare su una produzione così ricca, almeno rispetto al tuo film precedente, Star Wreck - In The Pikinning?
All’inizio ero un po’ spaventato per la quantità di soldi coinvolta nella realizzazione di questo film, sapere che c’è questo sforzo economico alle spalle ti dà molte responsabilità, quindi all’inizio avevo un po’ di timore. Per fortuna ero affiancato da un buon produttore (Tero Kaukomaa) che mi ha aiutato nei campi in cui non avevo molta esperienza. Alla fine però ho capito che non importa quale sia la quantità di denaro coinvolta nella realizzazione del film, il compito del regista è sempre lo stesso: ispirare le persone a lavorare con te, far capire loro il concept del film e tirare fuori il meglio da loro. Quando lavori nelle grandi produzioni non fai quasi mai questo lavoro da solo, c’è sempre qualcun altro che fa le cose per te, che spiega a tutti quello che tu vuoi. Alla fine, qualsiasi sia la quatnità di soldi prevista, se riesci a parlare con le persone coinvolte, ad ispirarle, allora stai facendo un buon lavoro ed i risultati si vedranno.
Hai lavorato con attori di grande esperienza, questo ha reso le cose più facili o più impegnative?
Ero nervoso anche per questo aspetto, prima di questo film non avevo praticamente quasi mai lavorato con attori professionisti. Quindi ero preoccupato di come avrebbe funzionato questa cosa. Alla fine si può dire che è più facile lavorare con loro, ma serve più diplomazia perché ogni persona è diversa, un’attrice può avere una personalità molto particolare, quindi devi essere in grado di affrontare questa cosa.
In Iron Sky il presidente degli Stati Uniti assomiglia parecchio a Sarah Palin. Credi o temi che la Palin possa davvero diventare l'inquilino dell'Oval Office?
Non penso che Sarah Palin stessa diverrà Presidentessa, in ogni caso spero di no. Ma comunque ho notato questo aspetto “carnevalesco” della politica americana, quindi non mi sorprenderei a ritrovare un peronaggio simile alla guida dell’America, in futuro, ed è una cosa inquietante.
Risulta che stai lavorando su due nuovi progetti, Paris I’ll Kill you e I Killed Adolf Hitler. Un sacco di uccisioni. Cosa ci racconti al riguardo?
Sì, c’è anche un terzo progetto, in realtà, Jeremiah Harm (ispirato alla graphic novel). Quest’ultimo sarà un action sci-fi, quasi western, è una co-produzione Americana alla quale sto lavorando al momento. Per quanto riguarda I killed Adolf Hitler, ispirato a un altra graphic novel, nella storia un sicario viene mandato nel passato per uccidere Hitler prima che prenda il potere in Germania. Ma il piano fallisce e sarà lo stesso Hitler ad usare la macchina del tempo per arrivare nel presente… In Paris, I kill you girerò una sequenza di dieci minuti; sarà un film girato da sette registi ed ognuno ne dirigerà una breve parte. Questo è quello che posso dire al momento.
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