Ci giunge notizia che un altro dei “nostri” all’improvviso non c’è più. Il 30 gennaio 2013 è deceduto all’età di 69 anni Antonio Caronia. Giornalista, critico letterario, traduttore, Caronia è stato un importante personaggio della fantascienza italiana, forse poco conosciuto dalle più recenti generazioni di lettori e autori ma notissimo, per la sua intensa poliedrica e creativa attività, specie negli anni ’70-90.
Nato nel '44 a Genova, ma residente a Milano, studiò matematica, laureandosi con una tesi su Naom Chomsky. Dal '64 al '77 svolse attività politica, prima nella sinistra del PSI, poi nella sezione italiana della Quarta Internazionale, dirigendo per un paio d'anni il giornale Bandiera Rossa; fino al '91 insegnò nella scuola secondaria superiore. Dal '78 data il suo ingresso nel mondo della sf italiana, allorché si unì all'attivissimo collettivo milanese Un'ambigua utopia (UAU), denominazione che riprendeva il sottotitolo del celebre romanzo di Ursula K. Le Guin I reietti dell'altro pianeta (The Dispossessed). In quel collettivo – per vari anni vivacissimo punto di riferimento per un'ala della fantascienza italiana – Caronia collaborò a numerose iniziative: alla rivista omonima, ai dibattiti,
alle manifestazioni, nonché ad una sorta di vivacissima contro-convention rimasta famosa, "L'invasione dei mar/x/ziani" (Milano, settembre 1978).

Nel volume di saggistica Nei labirinti della fantascienza. Guida critica (Feltrinelli, 1979), Caronia scriveva:
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